Sta causando choc e rabbia negli Usa il caso del killer Pankaj Bhasin, 37enne della Virginia incriminato per avere rotto il collo e avere quindi finito a coltellate il 65enne Brad Jackson, senza alcun motivo. Il giovane avrebbe riservato quel trattamento alla vittima poiché credeva che questa fosse una minacciosa "creatura mitologica", un "lupo mannaro". L'uccisione dell'anziano, che gestiva un negozio nella città di Alexandria, nel nord dello Stato, è avvenuta nel 2018 e, per tale delitto, Bhasin era stato condannato alla detenzione presso un centro di salute mentale. Tuttavia, il caso di cronaca ha conosciuto ultimamente un colpo di scena: la concessione al colpevole della libertà condizionata.
Il 37enne, che aveva pugnalato Jackson 50 volte usando un tagierino, ha infatti ottenuto in queste settimane, per via dei suoi "problemi di salute psichica", la possibilità di uscire e circolare liberamente, a patto di indossare un monitor GPS e di assumere farmaci e ricevere visite a domicilio da psichiatri e operatori sanitari.
Oltre a godere della libertà di movimento, Bhasin, in virtù del provvedimento emesso a suo vantaggio dai giudici dello Stato, si è ritrovato libero di utilizzare Internet e le chat di incontri. Lui ha infatti già aperto un account su un sito web di condivisione di contenuti, con il conseguente rischio che il killer possa mettersi in contatto con nuove ignare sue vittime. I pubblici ministeri della Virginia hanno di conseguenza sollecitato il tribunale di sorveglianza a vietare immediatamente al 37enne l'utilizzo dei social.
Alla fine, l'account è stato oscurato, anche grazie alle denunce presentate da diversi conoscenti di Brad Jackson, indignati per il fatto che a un assassino fossero stati concessi strumenti per adescare ulteriori potenziali prede.
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