Azzolina "massacrata" per un pesante errore: che cosa ha scritto

Il ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ha scritto un messaggio di solidarietà alla dirigente di una scuola pugliese ma ha sbagliato una parola

Azzolina "massacrata" per un pesante errore: che cosa ha scritto

Dopo Manlio Di Stefano, sottosegretario agli Affari esteri, che ha confuso Libano con Libia, nel giro di pochi giorni un altro esponente di prestigio del M5s riesce a compiere una gaffe degna di nota. L’errore clamoroso questa volta è stato commesso dal ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina. Su Twitter il membro del governo ha commentato quanto accaduto all’interno di una scuola in Puglia e, allo stesso tempo, ha inviato la sua solidarietà alla dirigente scolastica.

"L’IC "Virgilio - Salandra”"di Troia (FG) ha subito un’infrazione ad opera di ladri che hanno fatto dei danni, per fortuna piccoli ma pur sempre meritevoli di condanna. Ho sentito la DS Maria Michela Ciampi, al lavoro per la ripartenza, per rinnovarle la vicinanza del Ministero", è il post pubblicato su social dalla Azzolina. Nulla da ridire sul contenuto del post. Qualcosa nella forma però non va.

Il termine "infrazione" non è esatto a meno che non il ministro non si sia confuso con la violazione delle regole che avviene nel basket quando si verifica quando il giocatore in possesso della palla muove illegalmente uno o entrambi i piedi. Per commentare l’azione compiuta dai malviventi la Azzolina avrebbe dovuto usare la parola "effrazione" che la Treccani indica come "rottura, scasso". Una semplice svista o forse ci ha messo lo zampino il correttore automatico del telefono. Chissà. In fondo tutti commettiamo errori. Ma l'errore non è passato inosservato. Intanto il messaggio è ancora lì, in bella mostra su Twitter.

Circa due mesi era esplosa una polemica intorno al ministero dell'Istruzione. Sui social, infatti, era circolato uno screenshot della pagina web del Miur con un clamoroso errore grammaticale. C'era scritto "traccie" invece di tracce.

Cogliendo l’occasione, in tanti ne avevano approfittato per attaccare la Azzolina, che in quel periodo era già nel mirino per il decreto Scuola criticato dagli insegnanti precari e per la gestione dell'emergenza coronavirus, con gli studenti italiani che ancora non sapevano cosa sarebbe accaduto a settembre.

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