L'accusa del virologo Crisanti: "Errori di Ricciardi e dell'Oms: perso un mese su asintomatici

Dito puntato anche contro i cinesi: "Hanno mentito al mondo e non hanno comunicato il tema fondamentale della trasmissione"

L'accusa del virologo Crisanti: "Errori di Ricciardi e dell'Oms: perso un mese su asintomatici

L'epidemia potrebbe continuare ad alimentarsi se gli asintomatici non vengono tracciati e isolati nella popolazione generale: questo l'avvertimento lanciato da Andrea Crisanti, alla luce della "percentuale spaventosa" trovata a Vo' (quasi il 50% degli infetti). Il virologo non ha utilizzato mezzi termini per parlare di quello che giudica un "atteggiamento irresponsabile" da parte dell'Oms, che continua a dire che la trasmissione avviene da soggetti sintomatici: eppure 30 giorni fa tramite la Regione Veneto questi dati sono stati trasmessi, ma per Walter Ricciardi - consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza - non potevano essere presi in considerazione "senza una pubblicazione scientifica". L'articolo adesso è pronto e si attende la revisione "di una delle più prestigiose riviste del mondo". Non è mancato un monito nei confronti di Roma: "Hanno perso tempo prezioso, non è così che si affronta un'epidemia".

Il direttore della Microbiologia dell'Università di Padova non ha voluto attaccare l'operato del governo. Il suo dito è infatti puntato contro l'Oms: "I cinesi hanno mentito al mondo e non hanno comunicato il tema fondamentale della trasmissione del virus da soggetti asintomatici. Ma l'Oms, che è andata in Cina a fare ispezioni con una task force, che controlli ha fatto?".

I test sierologici rapidi

Nell'intervista rilasciata a Il Fatto Quotidiano è stato toccato anche il tema dei prossimi passi da fare: a suo giudizio bisogna intervenire rapidamente, circoscrivendo i focolai e identificando tutti i positivi. Un altro step sarebbe quello di tornare a campionare, per vedere se è sfuggito qualcuno a distanza di qualche tempo: "È chiaro che non si può fare su un' intera città, ma una città non è mai completamente infetta, ci sono anche lì dei cluster, delle piccole Vo'". Il modello può dunque essere applicato "al raggruppamento urbano, al quartiere, al gruppo di case". Ma bisogna andare a fare indagini e sorveglianza attiva ed è proprio ciò "che l'Italia non è stata ancora in grado di fare". Se il nostro Paese fosse stato preparato, con la capacità di fare 100mila tamponi al giorno, "l'avremmo stroncata questa epidemia".

Crisanti ha parlato poi dei test sierologici rapidi: li giudicherebbe "indubbiamente utili" qualora ci fosse la certezza che "funzionano", ma comunque al momento è "molto cauto".

Ha infine chiarito che non ci sono stati problemi con il governatore Luca Zaia, ma con un funzionario della Regione che non aveva dato il via libera ai test sugli asintomatici: successivamente le intenzioni sono state capite ed è stata data fiducia alla sua impostazione. "Lo faccio solo perché è giusto, non voglio essere tirato per la giacchetta, il mio contributo è puramente scientifico e non politico", ha concluso il virologo.

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