Agcom contro Feltri e Zanicchi: ora l'authority diffida Mediaset

Il giornalista si difende: "Mi riferivo alla situazione economica, non era un attacco". Sotto la lente di ingrandimento anche le parole di Iva Zanicchi

Agcom contro Feltri e Zanicchi: ora l'authority diffida Mediaset

Il Consiglio dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha accertato "la violazione del regolamento di contrasto all'hatespeech di cui alla delibera 157/19/CONS nei confronti dell'emittente R.T.I": alla fine l'Agcom è intervenuta dopo le parole pronunciate da Vittorio Feltri nel corso della trasmissione Fuori dal coro su Rete 4 ("Io non credo ai complessi di inferiorità, credo che i meridionali in molti casi siano inferiori"). In una nota diramata viene spiegato che in particolare l'Autority "ha rilevato che il conduttore della trasmissione, Mario Giordano, non si è adeguatamente dissociato dalle dichiarazioni di Feltri riguardo i 'meridionali'". Pertanto, sulla base della "ripetitività e della gravità dell'insieme degli episodi già contestati all'emittente per la medesima trasmissione", è stato applicato l'articolo 7 comma 3 del Regolamento diffidando l'emittente a non reiterare le condotte contestate.

Inoltre l'Autorità ha fatto sapere di essersi riservata una analisi complessiva dell'intero ciclo della trasmissione per tentare di individuare l'eventuale natura sistematica di violazione dei principi di cui agli art. 3, 4 e 32 del Tusmar per quanto riguarda le dichiarazioni di Iva Zanicchi nella puntata della trasmissione Fuori dal Coro del 16 giugno 2020. La cantante ed ex europarlamentare di Forza Italia aveva espresso il proprio timore per la nuova ondata di sbarchi in arrivo: "Succederanno cose molto gravi in questo paese. Questi giovani africani che vengono qua, qualcuno poverino forse farà pure tenerezza, non vedi che non hanno rispetto? Sono prepotenti, pretendono, vogliono. Cosa fanno? Vanno in città, spacciano, se possono stuprano". Giordano aveva provato a chiarire che non tutti assumono atteggiamenti criminali, ma la Zanicchi ha puntato sul fatto che in Italia hanno la consapevolezza che non saranno puniti: "Nel loro Paese, se si comportassero così, andrebbero in galera, li farebbero fuori. Qui invece sono padroni di fare quello che vogliono".

Infine il Consiglio dell'Autorità ha diffidato l'emittente Radio 105 a non reiterare nella trasmissione 'Zoo105' espressioni dal contenuto fortemente denigratorio "rispetto a categorie oggetto di stereotipi in quanto estranee all'eccezione della satira e in violazione del regolamento di contrasto all'hatespeech".

Feltri si difende

Feltri, subito dopo aver appreso la notizia, tramite l'Adnkronos si è difeso specificando che le sue parole non avevano alcun fine infamante: "Quando ho dichiarato che, non in tutti ma in molti casi, i meridionali sono inferiori, mi riferivo evidentemente alla loro situazione di sottosviluppo, alla loro situazione difficile dal punto di vista sociale". Il giornalista, che pochi giorni fa si è dimesso dall'Ordine dei giornalisti, ha spiegato che faceva riferimento a mafie, 'ndrangheta, Sacra Corona unita e camorre: "Non solo, ma anche dal punto di vista del reddito individuale al Sud si registra il 50% del reddito dei settentrionali e dei milanesi in particolare. Non vedo dove sia l'offesa".

Sulla questione è intervenuto Sandro Ruotolo, secondo cui le "parole di odio sono proiettili" e proprio per questo "occorre attenzione all'uso che se ne fa". Il senatore del Gruppo Misto, insieme allo scrittore Maurizio De Giovanni, aveva segnalato all'Agcom le parole di spregio per i meridionali usate da Feltri. Ruotolo si è detto preoccupato dal fatto che si intenda procedere al monitoraggio di tutte le puntate poiché potrebbe evidenziare come la violenza sia sistematica.

Il senatore ha ribadito l'importanza dell'articolo 21 della Costituzione, che garantisce la libertà di espressione, ma secondo lui tutto ciò "non ha nulla a che vedere con l'odio, il razzismo, la xenofobia, l'omofobia".

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