Perché dobbiamo essere buoni, giusti, generosi, perché dobbiamo amare altre persone, spenderci, prodigarci per loro? Ne ricaviamo qualche vantaggio? Ne veniamo ripagati? L'unica risposta onesta è no. Non è affatto detto che i meriti vengano premiati, che i migliori ottengano i riconoscimenti meritati. I generosi vengono sfruttati dagli egoisti e gli onesti vengono derubati dai ladri, così come i miti vengono messi a tacere dagli intolleranti.
A questa domanda il mondo moderno ha smesso di dare una risposta. Al suo posto gli anglosassoni hanno elaborato una filosofia che giustifica l'esistente: l'utilitarismo. Ogni essere vivente, essi dicono, agisce in base al principio di massimizzare il suo utile, il suo vantaggio. Nella selezione naturale non sopravvivono i più saggi, i più coraggiosi, i più sensibili ma quelli sanno procurarsi il miglior cibo, difendersi meglio dai nemici, arricchirsi quindi i più astuti, i più spregiudicati, i più forti. L'egoismo implicito in questa risposta viene poi temperato dalla legge che pone limiti all'inganno, al furto e alla violenza.
Ma questa filosofia di vita non ci basta. Perché non ci piace un mondo dove dominano gli egoisti e i violenti. E ci ripetiamo la stessa terribile domanda che risuona nella Bibbia e nel Talmud. Perché i giusti soffrono e gli empi sono tranquilli? I credenti trovano la risposta nella fede religiosa. Dio, alla fine, ricompenserà i buoni e punirà i malvagi. Ma oggi c'è sempre meno gente che crede nell'altra vita. Eppure continuano ad esserci uomini generosi, giusti. Come è possibile? C'è un'unica spiegazione: la logica utilitaria non domina tutto. C'è un'altra potenza che la controbilancia: l'amore. Molti lo considerano una illusione ma non è vero. Gli esseri umani hanno bisogno di amare e di essere amati. L'amore è un flusso inesauribile di emozioni, di desideri, di sogni, di speranze che trasfigura ogni rapporto e lo rende sublime.
Esso irriga la nostra vita, la nostra mente, la nostra cultura e dà vita all'arte, alla musica, al canto, alla danza, alla poesia. È l'amore che trasforma l'arido mondo dell'utile e della lotta per il potere in un giardino incantato e che ci rende piacevole la vita.
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