"Impossibile controllare i migranti". Ma le Ong alzano la voce: "Accoglienza dovuta"

Le coste italiane sono in ginocchio per il flusso ininterrotto di migranti che sembra non arrestarsi: a Lampedusa è impossibile vuotare l'hotspot. Intanto le ong pretendono i porti in Italia

"Impossibile controllare i migranti". Ma le Ong alzano la voce: "Accoglienza dovuta"

Se Lampedusa non è al collasso, come può definirsi? Nonostante i trasferimenti tengano impegnate le navi militari come la Diciotti e la Foscari, utilizzate come taxi-boat da Lampedusa alla Sicilia, è impossibile alleggerire il carico sull'hotspot dell'isola: gli arrivi si susseguono a un ritmo superiore rispetto a quello delle partenze e le forze dell'ordine sono allo stremo. Nella giornata di ieri, 600 migranti sono stati fatti salire sulla nave Diciotti della guardia costiera con destinazione Porto Empedocle, 150 sono stati imbarcati sul traghetto di linea Sansovino e altrettanti sulla nave militare Foscari. Nel frattempo, però, a Lampedusa sono sbarcati 700 stranieri in un flusso ininterrotto di eventi che sta prosciugando le risorse dell'isola e le energie delle forze dell'ordine impiegate, che cercano di gestire una situazione esplosiva. Il tutto mentre dalle ong si continuano a pretendere i porti nel nostro Paese per sbarcare altre centinaia di migranti.

Il caos di Lampedusa

Il bilancio della giornata di ieri è, purtroppo, simile a quello dei giorni precedenti. A Lampedusa nella sola giornata di ieri sono sbarcati diciotto barconi con 622 migranti in 20 ore. Il risultato? Hotspot di nuovo in ginocchio. Impossibile non definire emergenza questo stato delle cose. Nella giornata di ieri, gli sbarchi si sono susseguiti fino a dopo mezzanotte e sono ripresi questa mattina alle prime luci dell'alba, quando sull'isola sono arrivati altri due barconi con a bordo 70 persone, sedicenti siriani, egiziani e sudanesi. Un gruppo di 43 si trovava già per la strada quando sono è stato intercettato dalle forze dell'ordine e ora nell'hotspot ci sono nuovamente stipate 1982 persone, a fronte di soli 350 posti. La situazione all'interno è invivibile, il caldo di questi giorni non è un alleato e le tensioni tra i migranti sono alle stelle, tenute sotto controllo dalle forze dell'ordine chiamate a un lavoro extra.

"Difficile svolgere l'attività di controllo nell'hotspot pieno"

"Il vero problema è che quando c'è il mare calmo, e non ci sono intese di governo affinché l'immigrazione non sia così copiosa come in questo momento, ci sarà il problema dell'hotspot che è pieno, il problema che è difficile svolgere l'attività di controllo di ogni singolo immigrato, sia di natura giuridica che sanitaria, perché tutto diventa più complesso", ha dichiarato a ilGiornale.it Antonino Alletto, segretario nazionale del sindacato Mp. Come sottolinea il sindacalista, "non penso che chi ci governa, dal ministro dell'Interno e via via a scendere, non sappia che il problema è questo". Il flusso di migranti in arrivo a Lampedusa è enorme e in queste ore di prevede l'arrivo di altri 7/8 sbarchi: "Cosa devono fare le forze dell'ordine? Cosa può fare il centro di accoglienza? Lo chiedo a chi di competenza. Noi non possiamo fare altro che cercare sempre e in prima fila di affrontare la tematica, con funzionari, agenti di polizia e associazioni".

Ma i problemi a Lampedusa sono soprattutto centrali e chi sta sull'isola non può fare di più: "È scaduto il contratto con i mediatori e noi dobbiamo utilizzare quelli dei centri. Questi hanno turni diversi dai nostri, questo rallenta le operazioni e di conseguenza il flusso di uscita dall'isola". Questo porta al collasso dell'hotspot, dove i disagi sono ben comprensibili in un luogo in cui a fronte di 350 posti vengono ospitate 2000 persone: "O ci attrezziamo diversamente, quindi i nostri uomini di governo che hanno intelletto da vendere ci diranno cosa deve fare l'organo esecutivo... Perché sembra sia diventato un problema di polizia, ma non lo è. È un problema di accordi governativi nella gestione di un fenomeno che da 30 anni si ripete".

Come giustamente sottolinea Antonino Alletto, "la tematica dell'immigrazione va affrontata a monte: nel momento in cui l'abbiamo in casa va gestito, non con leggi emergenti ma con mezzi urgenti. Faccio un esempio: le navi che riescono a smistare immediatamente, che si sappiano però quali siano i porti, perché è impensabile anche il fatto di fruire di una piccola cittadina come Porto Empedocle che dista 11 ore da Lampedusa in nave, 4 in aliscafo e un'ora da Palermo e Catania". Lampedusa è un'isoletta di facile approdo, "che se ne rendessero conto". Alletto, che conosce bene Lampedusa, spiega che "occorre intervenire o dai Paesi dove vengono o qua con uno smistamento veloce, che non eluda i controlli sia sanitari che giuridici. Perché altrimenti i risultati sono negativi".

Il flusso continuo di sbarchi rende complicato il lavoro delle forze dell'ordine sull'isola, anche perché "se nel meccanismo si interrompe una parte dell'anello si interrompe tutto e si rallenta. Gli uomini che operano in questo momento stanno facendo un surplus di lavoro ma se mancano i mediatori devono fermarsi, perché non risolvono questo problema? Perché non hanno fatto i contratti? È un problema politico". Da Antonino Alletto è arrivato un encomio ai suoi colleghi, "che da trent'anni svolgono questa attività con serietà e con amore verso il prossimo, perché non è facile gestire bambini, donne in gravidanza, uomini con handicap, perché sono esseri umani e qualcuno lo dimentica. Vanno trattati, nei limiti del possibile di una situazione di questo genere, nel migliore dei modi".

Intanto la procura di Agrigento ha aperto un'inchiesta sulla gestione dell'hotspot: un modello 45, ossia un fascicolo senza indagati né ipotesi di reato.

"Stiamo per arenarci"

Dalla segreteria provinciale Italia Celere di Trapani lanciano l'allarme per quello che potrà succedere nei prossimi giorni: "Per stasera, con arrivo domani, è previsto un trasferimento di circa 40/50 stranieri da Pantelleria a Trapani, inoltre (come se l'ufficio immigrazione di Trapani non avesse già i suoi problemi) ci sarà un trasferimento da Lampedusa a Mazara del Vallo di circa 200 stranieri. Verrano poi trasferiti su gomma al Cpr di Trapani per la trattazione amministrativa". Dal sindacato spiegano che, ormai, "si naviga a vista senza rendersi conto che stiamo per arenarci, si pensa che le attività legate agli sbarchi si esauriscano con la fine del servizio di ordine pubblico, senza minimamente considerare tutta l'attività conseguente che si sta pericolosamente accumulando creando arretrato".

Traghetto in affitto per liberare l'isola

Il sindaco Filippo Mannino, a margine di un incontro con il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese, ha annunciato che "il Viminale ha noleggiato un traghetto, il Pietro Novelli, che farà la spola, tre volte a settimana, per trasferire i migranti ospiti dell'hotspot" per i mesi di agosto e settembre, e dovrebbe imbarcare, per ogni viaggio, circa 500 persone. Il traghetto è già ormeggiato nel porto dell'isola.

Le ong alzano la voce

Come se la situazione in Italia non fosse abbastanza complessa per il flusso continuo di migranti con sbarchi autonomi, le ong pretendono di sbarcare nel nostro Paese anche i migranti che trasportano sulle loro navi. Sono oltre 1000, al momento, quelli sulle navi delle ong che premono sui confini italiani. "Quanto devono aspettare per scendere a terra e ricevere l'assistenza dovuta?", chiede Sea Watch 4, che ha a bordo 425 stranieri. Ovviamente, la pretesa è nei confronti dell'Italia, visto che si è già posizionata a circa 3 miglia dal confine italiano nei pressi di Pozzallo.

Geo Barents si trova al largo delle coste libiche con 364 stranieri mentre Ocean Viking, con altri 387 migranti, al momento si trova tra Lampedusa e Malta. Sono oltre 1100 i migranti che, con ogni probabilità, verranno sbarcati nel nostro Paese dalle tre navi delle ong nei prossimi giorni.

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