"Rimandate le Olimpiadi di Rio 2016, il rischio del contagio del virus Zika è altissimo": così 125 scienziati hanno sottoscritto una lettera indirizzata alla direttrice generale dell'Organizzazione mondiale della sanità, Margaret Chan, per cercare di far cambiare la data dell'inizio dei Giochi.
Secondo questi medici e bioeticisti, il Brasile è l'epicentro di infezioni trasmesse dalla zanzara e i Giochi olimpici aumenteranno a dismisura i casi di contrazzione del virus. Per questo, ieri, hanno deciso di inviare una lettera alla Oms per richiedere un ripensamento sulla data di inizio o sul cambiamento della locations delle Olimpiadi. "Vogliamo che venga aperto un dibattito trasparente sui rischi legati alla manifestazione prevista in Brasile - dice Arthur Caplan, bioeticista della New York University - . I Giochi sarebbero una vera catastrofe. Lo sappiamo già che le Olimpiadi si faranno lo stesso, comunque sia vogliamo che venga fatta questa discussione tra esperti".
"Non è etico che la manifestazione si svolga come previsto, mentre il contagio è così alto" - continuano gli scienziati nella missiva pubblica. La risposta dell'Oms non ha tardato ad arrivare e ha respinto l'appello dei 125 scienziati. "Sulla base dell’attuale situazione del virus Zika, che circola in quasi 60 Paesi in tutto il mondo, non esiste alcuna giustificazione per la salute pubblica per posticipare o cancellare i Giochi" - ha dichiarato l’agenzia delle Nazioni unite in una nota.
L'Organizzazione va avanti e spiega che "il modo migliore per ridurre il rischio di trasmissione rimane seguire le raccomandazioni di salute pubblica durante i viaggi". E le raccomandazioni al momento diffuse dall'Oms riguardano le donne incinte, che non devono partire per le aree colpite da Zika, incluso ovviamente Rio de Janeiro, e i loro partner di ritorno da questi Paesi devono considerare di praticare sesso sicuro o astenersi fino al termine della gravidanza.
Per tutti gli altri, viene consigliato di
consultare un medico prima di partire, proteggersi dalle zanzare, praticare sesso sicuro o evitare rapporti, scegliere alloggi con aria condizionata e cercare di non visitare zone in precarie condizioni igieniche.
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