È risultato positivo al Covid-19 Brahim Aoussaoui, l'attentatore tunisino che giovedì ha ucciso tre persone all'interno della cattedrale di Nizza. A riferirlo è stato il quotidiano francese Le Figaro, citando fonti sanitarie locali.
Una notizia che, oltre a destare preoccupazione per le forze di sicurezza venute a contatto con il terrorista, potrebbe tirare in ballo anche l'Italia. Il tunisino infatti è sbarcato a Lampedusa il 27 settembre ed è stato trasferito a Bari l'8 ottobre. Prima di scendere nel capoluogo pugliese, Aoussaoiu è stato a bordo della nave Rhapsody, usata per la quarantena dei migranti. All'interno della nave proprio in quei giorni si era sviluppato un focolaio di Covid-19 che ha colpito almeno 80 migranti. Possibile quindi che l'attentatore sia venuto a contatto con alcuni dei contagiati.
Secondo i media francesi, a conferma della positivà dell'attentatore che ha seminato morte a Nizza vi sarebbe anche la notizia dell'isolamento a cui sono stati sottoposti i poliziotti e i vigili del fuoco che hanno preso in consegna il terrorista dopo la sua azione. Per loro è scattata la quarantena, in quanto ritenuti ufficialmente "casi contatto", ossia persone rimaste a contatto con soggetti positivi. Gli agenti intervenuti per disarmare il giovane ventunenne dovrebbero essere stati già sottoposti al tampone, per verificare una loro eventuale positività al coronavirus.
Quanto trapelato nelle ultime ore dunque, potrebbe innescare ulteriori polemiche e tensioni tra Parigi e Roma. Il governo francese, già irritato per aver permesso il transito indisturbato del migrante lungo tutto il territorio italiano prima di varcare i confini e compiere l'attentato a Nizza, adesso potrebbe puntare il dito contro il nostro esecutivo proprio per la positività al coronavirus del tunisino.
È pur vero che dalla prima decade di ottobre fino al giorno dell'attentato, sui movimenti di Aoussaoui ci sono ancora diversi misteri da chiarire. Il giovane potrebbe essere tornato in Sicilia, più precisamente ad Alcamo, prima di volare in Francia. Impossibile quindi capire dove possa essersi infettato. Tuttavia la circostanza della sua permanenza a bordo di una nave in cui si è sviluppato un focolaio potrebbe destare molto più di un sospetto. All'Italia, in particolare, potrebbe essere rimproverato di non aver ben vigilato non solo sul fronte della sicurezza, ma anche su quello sanitario. Non aver avuto più notizie di un giovane tunisino a bordo di una nave dove si sono contati diversi contagiati, è il ragionamento trapelato questo pomeriggio da Parigi, potrebbe gettare ulteriori ombre sulla gestione della situazione da parte italiana.
La notizia della positività del giovane è arrivata in un giorno contrassegnato, ancora una volta, da numeri record di contagi in Francia.
Il Paese transalpino, ancora sotto shock per quanto avvenuto all'interno della cattedrale di Nizza, è alle prese con nuove strette e nuove misure volte ad arginare la diffusione del coronavirus. Due fronti, quello della sicurezza e quello sanitario, che stanno mettendo sotto pressione l'Eliseo.
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