L'avvocato di Bossetti: "Analisi del dna porteranno a un colpo di scena"

La corte d'Assise di Bergamo ha autorizzato la difesa di Bossetti ad esaminare tutti i reperti d'indagine. Il legale: "Si potrebbe arrivare alla revisione del processo"

L'avvocato di Bossetti: "Analisi del dna porteranno a un colpo di scena"

Massimo Bossetti continua a ribadire la sua innocenza. E ora sulla morte di Yara Gambirasio potrebbero spuntare nuovi elementi. La corte d'Assise di Bergamo ha infatti autorizzato la difesa del muratore di Mapello ad esaminare tutti i reperti d'indagine, i vestiti che la giovane indossava e i campioni sulla traccia genetica. "L'ok della Corte alla ricognizione delle prove è un primo passo verso nuove analisi del dna. Secondo me questo porterà a un clamoroso colpo di scena e si potrebbe arrivare alla revisione del processo", ha dichiarato l'avvocato Claudio Salvagni, legale di Massimo Bossetti.

Ai microfoni della trasmissione L'Italia s'è desta su Radio Cusano Campus, l'avvocato dell'uomo ha spiegato che "Finalmente, dopo 5 anni e oltre, la Corte ha dato un ok ad un primo step, che è quello di una ricognizione dei reperti. Abbiamo evidenziato come ora la tecnologia consenta di avere risultati più affidabili per quanto riguarda il test del dna". Sul caso della giovane di Brembate, scomparsa il 26 novembre 2010 e ritrovata morta tre mesi dopo in un campo di Chignolo d'Isola, potrebbero quindi esserci un'importante svolta. Dopo anni di indagini, nel 2014 venne arrestato Massimo Giuseppe Bossetti, muratore incensurato di 44 anni. Nel 2018, la definitiva condanna all'ergastolo per l'uomo, riconosciuto come unico colpevole. Ma ora si potrebbero aprire nuovi scenari. Ne è convinto il legale Claudio Salvagni.

"La corte ci ha autorizzato su tutto, anche se ha messo un recinto un pochino più stretto concedendoci di fare una ricognizione, quindi capire innanzitutto quali sono i reperti ancora disponibili con la supervisione della polizia giudiziaria - ha spiegato ancora il legale -.È una prima fase indispensabile senza la quale non si può accedere a quella successiva delle analisi, che è il nostro obiettivo. Siamo convinti che quel dna di ignoto 1 non è di Massimo Bossetti".

L'uomo dal carcere ha sempre dichiarato la sua innocenza. "Secondo me - ha continuato l'avvocato - tutto questo porterà a un clamoroso colpo di scena e si potrebbe arrivare alla revisione del processo.

È gravissimo che finora non ci abbiano mai concesso una nuova perizia affermando che non erano più disponibili i campioni di dna, cosa ampiamente smentita dai fatti. Sono contento che quantomeno si sia ristabilito che i campioni ci sono". Ora non resta che analizzare tutte le prove a disposizione e capire se e quale altra verità nascondano.

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