Picchiata, rapinata, sequestrata dai nigeriani: "Ti facciamo a pezzi"

La ragazza era intervenuta in difesa di un'amica, pestata e derubata del cellulare per avere respinto il corteggiamento di uno dei due africani: sequstrata in auto, era stata condotta a Lecce, e proprio qui ha approfittato della confusione per uscire dal mezzo e chiedere aiuto, così da salvarsi

Picchiata, rapinata, sequestrata dai nigeriani: "Ti facciamo a pezzi"

Interviene per aiutare l'amica, schiaffeggiata e derubata del cellulare per aver rifiutato le avances di un connazionale, e per questo viene aggredita, sequestrata in auto e minacciata di morte: per sua fortuna riesce ad aprire lo sportello dell'auto e due agenti della digos di Lecce, udite le disperate grida di aiuto, intervengono per salvarla.

Una situazione che si sarebbe potuta concludere in modo tragico, quella vissuta da una donna di nazionalità nigeriana durante il tardo pomeriggio dello scorso giovedì 5 marzo. Tutto ha avuto inizio all'esterno di una struttura d'accoglienza sita a Caprarica di Lecce. La prima donna viene contattata da uno dei due balordi nigeriani ed esce dalla casa semplicemente per parlare, trovandosi in breve a dover respingere delle insistite avances. Furioso per non aver visto ricambiato il suo interesse, il nigeriano l'ha aggredita e colpita al volto, mentre il connazionale che si trovava con lui si è impossessato del cellulare della vittima, nel frattempo in lacrime e dolorante.

Un'altra nigeriana, ospite anch'ella della medesima struttura, esce all'esterno udendo le grida dell'amica ed interviene in sua difesa, riprendendo la scena di violenza con il suo telefono ed intimando agli aggressori di andarsene, con la minaccia che avrebbe mostrato il filmato a qualche responsabile del centro d'accoglienza. Immediata e violenta la replica dei due nigeriani, che strappano il telefono di mano alla donna e si dirigono all'interno dell'auto usata per raggiungere la struttura.

La nigeriana li segue per recuperare il maltolto, ma a questo punto i connazionali la spingono con forza nell'abitacolo e di fatto la sequestrano, portandola a Lecce in auto e tenendola buona con la esplicita minaccia di pesanti ritorsioni. "Ti ammazziamo e ti facciamo a pezzetti", le hanno gridato i due aguzzini, come riportato da "Lecce News 24".

La donna, scalza e senza giacca, ha trovato comunque il coraggio di reagire quando la vettura si è infilata in mezzo alle vie trafficate della città, cercando di gridare per attirare l'attenzione di passanti ed automobilisti. I nigeriani si voltano verso di lei e cercano di fermarla e di tapparle la bocca, ma la connazionale è lesta ad approfittare della circostanza per aprire lo sportello e correre verso l'esterno. Mentre gli uomini si erano già lanciati al suo inseguimento, ecco intervenire in sua difesa due agenti della locale digos fuori servizio, che si trovavano all'interno di un bar in viale Marche. Udite le grida della straniera, gli agenti si sono precipitati verso di lei proprio mentre i due aguzzini cercavano con la forza di farla salire nuovamente in auto. Dopo il primo intervento dei poliziotti, sul posto giungono anche due volanti della questura. Grazie al supporto di un terzo nigeriano, che fa da interprete alla connazionale, da poco tempo in Italia, gli inquirenti ricostruiscono l'intera vicenda .

A finire in arresto sono i due 31enni Patrik Unity e Imiefoh Desmond, in possesso di regolare permesso di soggiorno.

Con l'accusa di rapina e sequestro di persona, sono finiti dietro le sbarre del carcere leccese di Borgo San Nicola, in attesa del giudizio direttissimo.

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