Alberto Siccardi è un imprenditore valtellinese trapiantato in Svizzera, fondatore di Medacta, azienda leader nel settore delle protesi ortopediche.
Nel 2009 ha vinto il premio per il miglior imprenditore della Svizzera italiana, ma oltre all'azienda ha un'altra passione: la politica. Con il doppio passaporto in tasca, italiano e svizzero, non rinuncia a partecipare al dibattito politico ticinese (ma anche federale), con un occhio sempre aperto sulla situazione italiana. Da qualche anno ha fondato un sito di approfondimento economico, “Capiredavverolacrisi”, che ha la missione di sfatare alcuni luoghi comuni che ci vengono propinati dalla (cattiva) politica.
Siccardi, lei ha ereditato un'azienda da suo padre ma l'ha trasformata fino a crearne una completamente diversa. Quale la sua storia professionale?
"Studi in Bocconi, di formazione farmacista. Ho lavorato nell’azienda di mio padre, la Bieffe. Negli anni 90 ho venduto agli americani e subito sono ripartito con la Medacta in Svizzera nel settore ortopedico, settecento dipendenti e un fatturato crescente in 15 anni."
Lei è di origini italiane: perché ha deciso di trasferirsi in Svizzera?
"Negli anni Settanta le restrizioni valutarie impedivano di vendere all'estero, i sindacati comunisti avevano dichiarato guerra ai piccoli imprenditori, i governi erano assetati di tasse. Mi sono trasferito a Lugano: la Svizzera ti lasciava libero di lavorare in tutto il mondo senza depredarti con le tasse."
Alle fatiche professionali ha deciso di unire l'impegno politico: perché questa scelta?
"In Svizzera il Popolo ha il diritto, oltre che di eleggere i suoi rappresentanti, di proporre nuove leggi e di modificare quelle esistenti. Sono attivo dal 1980, abbiamo fatto la legge sulla trasparenza dei conti dello Stato e miglioriamo l'insegnamento della educazione civica nelle scuole."
Siccardi, come giudica l'esito del referendum del 4 dicembre?
"È una lezione pesante per chi come Renzi pensa di poter ingannare la gente false promesse e non si accorge che ci stiamo avvicinando ad una vera rivoluzione del pensiero politico. Brexit, Francia, Olanda , Austria ,Trump e ora l'Italia dimostrano che la misura è colma. Quanto è successo dopo, con Gentiloni che conferma troppi dei vecchi ministri, dimostra che non hanno capito e prenderanno la seconda botta alle elezioni."
“Populismo” è un termine certo abusato. C'è ancora speranza per una proposta politica a un tempo onesta, liberale (e liberista) e credibile?
"La gente è stufa e ha paura e ha capito dove sta il marcio. Tanti movimenti nascono da questa situazione ma vengono tacciati di populismo. È il futuro. La rivoluzione francese è nata da qualcosa di simile, la gente era arrabbiata. Il populismo becero non si ferma e potrebbe mutare in una nuova forma di democrazia. Io sono pronto a correre il rischio."
Come nasce Capiredavverolacrisi? Quale è la sua missione? Che riscontri avete avuto sino ad ora?
"Siamo partiti con l'idea di suggerire riforme utili e fattibili per
l'Italia, vista con gli occhi di uno svizzero che soffre per quanto vi succede. Poi i tempi sono cambiati e in piena emergenza diamo voce alla rabbia e al dolore di tanti italiani indignati per le bugie dei vari governi."- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.