L’abito fa il monaco più che mai al Liceo della Comunicazione Maestre Pie di Rimini, dove a dettar legge su look e abbigliamento ci pensa la preside suor Anna Maria Rossetti, considerata tra i corridoi della scuola un vero e proprio caporale.
“Entrare nell’istituto con abbigliamento sobrio”, si legge sul cartello appeso all’ingresso. E pare che chiunque varchi quella soglia tenga ben a mente quanto scritto, perché finora suor Anna Maria non è mai stata costretta a richiamare qualche scostumata di turno e neppure di rispedirla da dove è uscita. Niente scollature vertiginose, niente pantaloni a vita bassa, figuriamoci tatuaggi in vista. Divieti che valgono sia per le allieve che per le docenti ma anche per le madri delle studentesse, che si devono presentare ai colloqui in abiti sobri e consoni con l’istituto religioso.
“Qui non bisogna venire per mostrarsi o mostrare i vestiti”, ha dichiarato a il Resto del Carlino la direttrice, “chi accetta queste regole viene, altrimenti ci sono altre scuole”. Tra le interdizioni elencate in questa sorta di tavola dei comandamenti rientrano i piercing. Ma, da quando un paio d'anni fa un ragazzo è stato beccato con gli anelli al naso e costretto a levarseli prima del suono della campanella, nessuno osa più entrare in aula addobbato come un albero di Natale.
Non a caso, si tratta di un liceo dove si insegna la comunicazione e non c'è niente di più comunicativo dell'immagine. Suor Anna Maria lo sa bene ed esige ordine, disciplina e buon gusto. Servirebbe al governo un preside(nte) così.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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