L'ipotesi di una nuova chiusura generalizzata sembra farsi sempre più concreta, con i numeri dei nuovi contagi da Covid-19 che crescono di giorno in giorno. Ma, tra gli esperti, c'è chi pensa che un altro lockdown non sia la giusta soluzione.
A seguire questa strada è Antonella Viola, immunologa dell'Università di Padova, che ha definito senza senso e sbagliata la possibilità di ciudere nuovamente negozi e attività, chiedendo alle persone di restare a casa. E, in un post pubblicato sulla sua pagina Facebook spiega il motivo: "Perché il lockdown è sbagliato?- si legge sul social- Perché non ha senso chiudere negozi e locali dove le regole sono rispettate". Se anche i ragazzi non potranno più frequentare i locali, infatti, "non smetteranno di vedersi e si organizzeranno per dormire tutti insieme (ci si trova a casa di uno alle 21 e si sta insieme fino all’alba). Perché il problema non sono i luoghi in cui le regole si applicano, ma quelli in cui non si possono far rispettare".
Ma il punto è anche un altro: "Non possiamo pensare di affrontare 7 mesi in lockdown!". L'attività economica è uscita fortemente provata dalla chiusura della scorsa primavera e il pensiero di ripetere la stessa esperienza genera timori diffusi. Per questo, sottolinea Viola, "bisogna pensare a convivere con il virus". E le regole da seguire per frenare la corsa del nuovo coronavirus riguardano i diversi aspetti della vita quotidiana: "Agire su trasporti, test, tracciamento, personale sanitario, DAD in Università (i giovani lascerebbero le grandi città). Laddove necessario DAD alternata a presenza nelle ultime due classi delle superiori. Mascherina obbligatoria sempre in tutti i luoghi chiusi, incluse le scuole. E controlli nei locali!".
Perché il lockdown è sbagliato? Perché non ha senso chiudere negozi e locali dove le regole sono rispettate. Perché i...
Pubblicato da AntonellaViola su Giovedì 22 ottobre 2020
Già qualche giorno fa, l'immunologa Viola aveva messo in guardia sulle speranze riposte nell'arrivo di un vaccino che, a sua detta, "non è la soluzione". E spiegava il motivo della sua affermazione: "Prima di tutto non arriverà a fine anno. Se tutto andrà bene, sarà registrato entro fine anno e le prime dosi arriveranno verosimilmente verso marzo o aprile". Ma, anche quando arriveranno, le dosi non saranno sufficienti. In più, serviranno 2 vaccinazioni a distanza di settimane. "Ma c’è un altro problema- spiegava Viola- i trial clinici non stanno analizzando la capacità del vaccino di indurre immunità sterilizzante ma di ridurre i sintomi. Questo significa che molto probabilmente le persone vaccinate potranno comunque infettarsi e contagiare".
Per questo, l'immunologa suggeriva di evitare di creare false aspettative sul vaccino: "Dobbiamo stringere i denti e tenere duro. Convivere col virus. Le regole da seguire sono poche e semplici: mascherina, distanza, poche interazioni".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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