Oltre 900mila euro. È la somma da capogiro che il giudice a stabilito adeguata a risarcire una famiglia, per i disagi provocatogli dai rumori assordanti di un essiccatore di mais.
Secondo quanto racconta Ansa, a fare causa all'impianto del Consorzio agricolo, costruito nel 1997, sarebbe stata una famiglia, che abita a poche decine di metri dall'essiccatore. La fabbrica era stata costruita 22 anni fa a una sessantina di metri dalla casa della famiglia che, da quel momento era stata costretta a mettere i doppi vetri alle finestre, nel tentativo di attutire il rumore. Non solo, col tempo si sarebbe reso necessario anche uno spostamento della disposizione degli ambienti della casa, spostando le camere da letto il più lontano possibile dallo stabilimento. Inoltre, ai padroni risultava impossibile invitare amici e parenti nell'abitazone, a causa del troppo rumore.
Ora, il tribunale di Cuneo ha dato ragione ai vicini, condannando il Consorzio Agrario. Per risarcire i danni causati alla famiglia dal rumore dell'impianto di essicazione del mais, il Consorzio sotto accusa dovrà versare una cifra da record: si parla di 900mila euro, tutti destinati ai vicini.
"Nessun altro tribunale ha riconosciuto risarcimenti di questa portata per il danno arrecato alle persone dal rumore", hanno sottolineato gli avvocati che assistono la famiglia che ha fatto causa allo stabilimento, per il rumore assordante con cui erano costretti a convivere da 22 anni. "Ci sembra il minimo- hanno continuato- di fronte a una dimostrata lesione continuativa ai danni dei nostri clienti".
Ma i 900mila euro non saranno l'unico prezzo che l'azienda dovrà pagare.
Il tribunale di Cuneo, infatti, ha disposto anche la chiusura dello stabilimento, che negli ultimi anni era stato potenziato, fino a quando non verrà studiato un modo per ridurre le emissioni di rumore, che creano disagio ai vicini.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.