L'InterCity si è fermato a fare benzina

Esistono, purtroppo, due Italie: al Nord quella che corre, al Sud quella stanca che cancella i treni e si affida agli autobus

L'InterCity si è fermato a fare benzina

Esistono, purtroppo, due Italie: una che corre (ogni tanto zoppicando, ma corre) e una lenta, oramai quasi seduta.

L'Italia che corre è quella del nord, dove, nonostante qualche scandalo per appalti truccati, comunque si organizza l'Expo, si fanno atterrare gli aerei di Etihad, si creano strada e strutture utili socialmente.

L'Italia ferma è quella del sud, un'Italia oramai stanca, dove il Pil sale meno che al nord, dove le mafie stanno avendo la meglio sullo Stato che a queste latitudini è latitante. In tutto ciò esiste una società, dal nome Trenitalia, che dovrebbe accorciare le distanze e provare ad avvicinare il lento sud al veloce nord... appunto, dovrebbe.

Questo è l'InterCity 558 partito stamane alle 8.20 da Taranto per raggiungere Reggio Calabria, un viaggio da circa 500 Km lungo la famosa (per il pessimo stato) SS106.

Autobus sostitutivo

Non tutti i giorni parte un autobus al posto di un'InterCity, è evidente che oggi sia stato un caso (a detta di Trenitalia) per problemi tecnici. Stamane, appunto, il tabellone nella città pugliese recitava ciò:

Tabellone stazione

Treno soppresso e buona pace per tutti. Si viaggia in autobus. Ma, si appresta a puntualizzare l'impiegato delle ferrovie, "senza costi aggiuntivi". Come se i 49 euro necessari per il viaggio non fossero già più che sufficienti, e soprattutto come se Trenitalia avesse migliorato il servizio classico senza far pagare di più.

Ecco, il "servizio classico", quello che collega tutti i giorni Taranto a Reggio, normalmente viene fatto con un treno come questo:

Lettorina

A voi sembra un InterCity? No, è evidente che non lo è. Un treno con acqua piovana annessa, poiché nelle giornate di pioggia ciò che accade è che l'acqua si infiltra allagando i posti regolarmente prenotati.

Un servizio pessimo dove le regioni poco c'entrano (si tratta di un treno a lunga percorrenza), quindi interamente nelle mani della società statale e del Ministero dei Trasporti.

Ci si affanna per avvicinare le opere d'arte a Milano per l'Expo, si volevano portare i bronzi di Riace nella capitale ambrosiana, sarebbe stata anche una bella idea

(non realizzata), ma, escludendo i sei mesi di mostra, le due statue normalmente sono nel museo nazionale di Reggio... sarebbe bello poterle raggiungere comodamente. Il turismo (e quindi il Pil) si sviluppa anche così.

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