Liste d'attesa infinite: di sanità pubblica si muore

Se si pensa che per un’ecografia all’addome ci vogliono da 58 a 71. Peggio ancora se l’esame da prenotare è una colonscopia, li i giorni salgono da 69 a 79 giorni

Liste d'attesa infinite: di sanità pubblica si muore

Perdete ogni speranza voi che chiamate per un esame in convenzione con il Servizio Sanitario Pubblico italiano. Liste d’attesa sempre più lunghe tanto che chi può, sceglie di rivolgersi al privato. Esatto chi può. Perché tutti gli altri che non possono permettersi un esame privato, si trovano in serie difficoltà nell’ottenere i servizi necessari per la cura e prevenzione di determinate malattie e/o patologie. Una spesa da parte dei cittadini in continua crescita come riportato da una ricerca del Censis-Rbm Salute. L'indagine ha riscontrato un'ansia crescente per la salute: il 63,4% si dichiara insicuro rispetto alla copertura sanitaria futura (il 77,1% al Sud, il 74,3% delle famiglie monogenitoriali, il 67% delle coppie con figli).

E non hanno tutti i torti. Se si pensa che per un’ecografia all’addome ci vogliono da 58 a 71. Peggio ancora se l’esame da prenotare è una colonscopia, li i giorni salgono da 69 a 79 giorni. Un po’ meglio, si fa per dire, per una risonanza magnetica al ginocchio dai 45 ai 65 giorni. E se si pensa che per una visita cardiologica con un lista di attesa di 7 giorni costa quasi quanto una privata, (108 euro su 113 euro) non vale neanche aspettare tanto. Ma è la regione Lazio ad avere le liste d’attesa più lunghe d’Italia.

Il centro prenotazioni per l’Ospedale Pertini, San Filippo Neri e il S. Eugenio di Roma vantano la maglia nera per i tempi di attesa che variano da un anno per un ecografia all’addome superiore e 11 mesi per una mammografia.

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