Livorno, rissa tra stranieri in sala visite: ferito un poliziotto

L’agente, che tornava in servizio dopo una recente aggressione subìta sul lavoro, è rimasto ferito ad un braccio nel tentativo di separare i due violenti detenuti

Livorno, rissa tra stranieri in sala visite: ferito un poliziotto

Furiosa rissa all’interno della sala colloqui del carcere “Le Sughere” di Livorno, avvenuta lo scorso sabato davanti agli occhi terrorizzati di donne e bambini che si trovavano in visita ai propri familiari.

A rendersi protagonisti del deprecabile episodio due detenuti di etnia magrebina, che probabilmente avevano un vecchio conto da regolare, anche se nessuno si sarebbe mai atteso un epilogo di questo tipo. Scene di una violenza inaudita, che hanno portato uno dei due coinvolti a finire in ospedale a causa dei traumi e delle lesioni riportate.

Fortunatamente nessun altro dei presenti è rimasto ferito durante la brutale colluttazione, anche grazie al pronto intervento di una guardia carceraria, come raccontato dal segretario del “Coordinamento sindacale penitenziario” (Cosp) Domenico Mastrulli. Piena solidarietà all’agente, rimasto ferito ad un braccio, che tra l’altro aveva da poco ripreso servizio dopo esser stato vittima di un’aggressione sul lavoro.

“Ci auguriamo provvedimenti disciplinari e penali esemplari nei confronti di chi si è macchiato oggi di un grave, vile e gratuito gesto criminale in un luogo, quello del reparto colloqui. Dove dovrebbero viversi momenti di vicinanza e familiarità.”, denuncia Mastrulli come riportato da “LivornoToday”. Un luogo di ipotetica tranquillità, è vero, ma, come sottolinea lo stesso segretario al contempo, anche un momento perfetto per mettere in atto situazioni di questo tipo, vista la “scarsezza di personale addetto alla sicurezza. Certamente sottodimensionato nel numero di addetti previsti”.

La casa circondariale di Livorno rappresenta “un fronte caldo nel panorama carcerario nazionale afflitto da enormi criticità e disagi”, lamenta ancora Mastrulli. “Più volte siamo intervenuti anche con azioni di pubblica protesta in ordine alle ben note carenze strutturali e organizzative del complesso penitenziario di Livorno. All'interno delle Sughere c'è uno stentato riconoscimento dei diritti sindacali.

E l'ennesimo episodio ai danni della polizia penitenziaria lo dimostra. Coloro che gestiscono la vita detentiva di soggetti particolarmente problematici e non solo si assumano una buona volta la responsabilità di quanto successo”.

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