Nazia Shaheen, la madre 48enne di Saman, proprio non riusciva ad accettare la decisione della figlia di cambiare vita, di poter amare l’uomo che aveva scelto e di voler vivere come tante ragazze italiane della sua età . Ma soprattutto Nazia considerava il rifiuto della 18enne di sposare il cugino in Pakistan come un vero disonore per tutta la sua famiglia. Una vergogna lavabile solo con il sangue.
La madre di Saman: "Un disonore per tutti noi"
“E ora? Come faremo a spiegarlo in Pakistan? Questo è un disonore per tutti noi” avrebbe detto la 48enne alla fine dello scorso ottobre, pochi giorni prima che la giovane entrasse nel centro protetto nel Bolognese. Nel dire quelle parole la donna sarebbe scoppiata in lacrime. Saman, che dopo neanche un paio di mesi, esattamente il 18 dicembre, sarebbe diventata maggiorenne, era riuscita a opporsi, ancora una volta, alla volontà dei suoi genitori che avevano già fissato la data delle nozze, il 22 dicembre, e comprato i biglietti per il viaggio, previsto per il 7 dicembre.
Secondo quanto programmato dal padre 44enne Shabbar e dalla madre, Saman avrebbe dovuto andare in sposa a un cugino. Ma il no della figlia ha mandato all’aria i loro progetti, un disonore, come l’ha definito Nazia, impreparata a dover affrontare i parenti e soprattutto il loro giudizio sulla giovane che aveva messo in mezzo anche i servizi sociali. E infatti, quando erano arrivati a casa gli assistenti, pronti a condurre la giovane in un centro protetto, i suoi genitori non ne erano certo stati contenti. Ma più di tanto non avevano potuto fare.
Il pianto di Nazia
Un testimone ha raccontato al Corriere, al Tg2 e a Rai News che proprio la madre è stata quella che ha reagito nel modo peggiore, si vedeva che era angosciata da come stavano andando le cose. Allarmata forse da quel pensiero fisso nella sua testa: il disonore. Nazia, nonostante il suo arrivo nel Reggiano risalga al 2015, parla pochissimo la nostra lingiua e per gli assistenti sociali non è stato certo facile spiegarle e farle capire cosa stava accadendo. La donna, secondo quanto raccontato, si sarebbe infervorata e avrebbe parlato di “vergogna per la nostra famiglia”. Ma le sue lacrime hanno dato l’impressione, a chi c’era, che nascessero più dalla preoccupazione di come avrebbe potuto spiegare a parenti e amici il rifiuto della figlia a sposarsi, piuttosto che dal fatto che Saman sarebbe uscita a breve da quella porta e non avrebbe più potuto parlarle.
Il padre intanto continuava a scuotere la testa ribedendo che la figlia “fa tutto il contrario di quel che le diciamo e non sappiamo più cosa fare con lei”. Forse stava parlando di come la 18enne non osservasse “i precetti islamici, tra cui il Ramadan”, come si leggerà poi nei documenti dell’inchiesta firmati dal gip Luca Ramponi.
I pakistani a Novellara sono circa 400 e, a detta del sindaco, sono tutti bene integrati. Sul suo tavolo però qualche dossier relativo a matrimoni combinati era arrivato in passato. E quelle parole spesso udite, “disonore e vergogna per la famiglia” adesso fanno ancora più paura.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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