La madre di Yara: "Ho paura che il delitto si ripeta per mezzo della stessa mano"

Appello di Maura Panadese alle tv: "Chi sa parli, vogliamo giustizia". E spiega: "Vivo in attesa di una telefonata"

La madre di Yara: "Ho paura che il delitto si ripeta per mezzo della stessa mano"

"Chi sa parli, vogliamo giustizia, lo dobbiamo agli altri nostri figli". È l’appello, lanciato dai microfoni di Sky Tg24 e Bergamo Tv, di Maura Panadese, la mamma di Yara Gambirasio, la ragazzina scomparsa da Brembate di Sopra nel novembre di tre anni fa e poi ritrovata cadavere in un campo a Chignolo d’Isola il 26 febbraio successivo. "Io e mio marito - ha detto la donna - viviamo sospesi nella paura che ciò che è successo a Yara possa ripetersi per mezzo della stessa mano".

Maura Panarese ha detto di vivere nell'"attesa di un dettaglio, di una telefonata" perché chi l’ha presa e uccisa "sia assicurato alla giustizia". "Interrompo il silenzio nel quale tornerò alla fine di questa comunicazione - ha detto la donna - per lanciare un appello. So che tutti stanno profondendo il massimo sforzo per la risoluzione di questo caso ma ciò evidentemente fino a questo momento non è bastato". Parlando anche a nome del marito la Panarese ha raccontato che vivono "in attesa di un dettaglio, di una telefonata", che permetta loro di "dare risposte concrete agli altri nostri figli".

"Viviamo nella speranza che anche dopo tre anni chi ha visto, ha sentito o è venuto a conoscenza di qualcosa, anche un particolare che ritiene irrilevante si faccia avanti senza paura - ha concluso - abbiamo fiducia nella giustizia umana oltre che in quella divina - e attendiamo con ansia che il responsabile di questo atroce gesto, che ci ha provocato il più terribile dei lutti, venga finalmente assicurato alla stessa e messo in condizione di non nuocere più".

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