I legali di Salvatore Buzzi, il ras delle coop, durante la terza udienza del processo di Mafia Capitale nell'aula bunker di Rebibbia, hanno formalizzato per la terza volta consecutiva un patteggiamento di 4 anni e 10 giorni e una multa di 1200 euro. Il pm Paolo Ielo ha risposto con un secco no, aggiungendo che Buzzi "non merita attenuanti" in quanto "non ha fornito nessuna seria collaborazione, ha salvato i suoi amici e lanciato strali contro i suoi nemici. I reati a lui contestati tra cui l'associazione a delinquere di stampo mafioso sono punibili, in via teorica, fino a 30 anni".
La richiesta di patteggiamento non è l'unica, infatti, l'avvocato Piergerardo Santoro, ha inoltrato la domanda per Alessandra Garrone, moglie di Buzzi (2 anni e 4 mesi); per Paolo Di Ninno (2 anni e 4 mesi) e per Emanuela Bugitti (2 anni). Il tribunale però potrà rispondere solo a fine processo.
Prima che intervenisse l'avvocato Santoro, la difesa dell'ex direttore generale dell'Ama spa Giovanni Fiscon aveva rinnovato la richiesta di giudizio abbreviato condizionato all'audizione di alcuni testimoni mentre i difensori di altri imputati (Cristiano Guarnera, Claudio Caldarelli, Franco Figurelli, Guido Magrini, Sandro Coltellacci, Rocco Rotolo, Michele Nacamulli, Pierpaolo Pedetti, Claudio Turella, Luca Gramazio, Mirko Coratti, Andrea Tassone, Angelo Scozzafava, Stefano Bravo, Giuseppe Ietto) avevano sollevato una serie di questioni preliminari, eccependo, tra l'altro, la nullità del decreto che dispone il giudizio immediato "per genericità o indeterminatezza dei capi di imputazione" o lamentando il diritto di difesa per non avere avuto copia dei file audio delle intercettazioni.
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