Così Nicosia voleva alleggerire il 41 bis

Antonello Nicosia, l'esponente dei Radicali e assistente parlamentare finito in manette questa mattina per associazione mafiosa, secondo i pm voleva alleggerire il carcere duro per i mafiosi

Così Nicosia voleva alleggerire il 41 bis

Insultava il giudice Giovanni Falcone e e portava avanti il progetto di alleggerire il carcere duro per i mafiosi. Il Radicale Antonello Nicosia, assistente parlamentare è tra i 5 destinatari del fermo emesso dalla Dda di Palermo, ed eseguito dal Ras dei carabinieri e dalla Guardia di finanza con l’operazione Passepartout. Per lui l'accusa è di associazione mafiosa e favoreggiamento. Per la Procura di Palermo, avrebbe fatto da tramite tra i boss in carcere e le famiglie mafiose siciliane.

"Sfruttando il baluardo dell'appartenenza politica, il Nicosia ha addirittura portato avanti l'ambizioso progetto di alleggerire il regime detentivo speciale di cui all'articolo 41 bis o di favorire la chiusura di determinati istituti penitenziari giudicati inidonei a garantire un trattamento dignitoso ai reclusi". A scriverlo sono i pm della Dda di Palermo nel provvedimento di fermo.

E proprio pochi giorni fa, sulla sua pagina Facebook il Radicale commentava il pronunciamento della Consulta sull'ergastolo ostativo e sull'apertura ai permessi premio. "Piccoli passi avanti", scriveva il 23 ottobre scorso Antonello Nicosia. Secondo la Dda di Palermo, Nicosia "ai diritti dei mafiosi al 41 bis era sensibile".

Tanto da favorirne le comunicazioni, avvalendosi della possibilità di accedere alle carceri e ai contatti con gli esponenti dei clan. E per arrivare all'obiettivo era pure disposto a fare il Cammino di Santiago: "Farò anche le vie Francigene", assicurava dalla sua pagina social.

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