In Italia per l'Anpi non basta vincere tre Giri d' Italia e tre Giri delle Fiandre. Non basta essere un campione di ciclismo riconosciuto da tutti, anche da chi - in passato - si era schierato su un fronte diverso dal tuo. Se sei stato fascista, se l'8 settembre 1943 hai deciso di vestire la maglia della Repubblica Sociale di Salò, per te non può esserci alcun perdono. Nessuna redenzione. Figurarsi ottenere una via intitolata alla memoria.
L'ultimo caso di opposizione dell'Anpi all'intitolazione di una strada ad un "fascista" riguarda Fiorenzo Magni, ciclista classe 1920 venuto a mancare cinque anni fa. A Prato, la città dove è nata, Walter Bernardi, presidente del Museo Casa Datini, ha pensato di proporre alla cittadina di dedicare una via all'insigne concittadino.
Ma l'Anpi è insorta: "La storia, anche quella personale, è fatta di scelte di cui ognuno di noi è direttamente responsabile- ha commentato Angela Riviello, presidente dell' Anpi di Prato - Non parlo solo di responsabilità giuridica ma anche e soprattutto di quella morale. Anche se sono trascorsi più di 70 anni, non possiamo dimenticare che ci fu chi scelse coraggiosamente di rischiare la vita per la libertà e chi si nascose vigliaccamente dietro una divisa e un manganello. Fiorenzo Magni, come altri ragazzi di allora, ha fatto la sua scelta, ha scelto la parte sbagliata e non è accettabile che oggi si ricerchino attenuanti.
Noi adulti abbiamo grandi responsabilità verso i ragazzi. Attenzione quindi a costruire falsi eroi e a negare la responsabilità di scelte sbagliate". E così il sindaco Pd, ha chiuso la porta a quel "grande campione" che è stato "purtroppo anche un fascista convinto".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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