Anche se l'estate astronomica inizierà soltanto domani, 21 giugno, siamo piombati in un clima che sembra di stare a luglio inoltrato o agosto. Il caldo record già registrato a giugno non darà tregua e tornerà con forza a causa dell'anticiclone africano Caronte di cui abbiamo appena parlato sul Giornale.it e che fa paura perfino agli esperti che un periodo con caldo così prolungato e anomalo, in questo mese, non lo ricordano affatto.
"Mai registrati valori così"
I 43°C previsti in Puglia, Sicilia e Sardegna nei prossimi giorni e i 40°C in Pianura Padana hanno qualcosa che non va. Più che altro perché si tratterà dell'ennesimo lungo periodo di caldo e sofferenza, non della singola giornata dal picco elevato ma con temperature poi più morbide e in calo. "La preoccupazione non è tanto sulla singola giornata di caldo record, ma per la durata. Valori superiori ai 35 gradi per 10-12 giorni consecutivi, come sta avvenendo a Milano e Roma e in altre città italiane, non si erano mai registrati", spiega al Corriere Antonio Sanò, direttore de IlMeteo.it.
La differenza con 20 anni fa
In passato si era soliti chiamare "ondate di calore" perché si avevano picchi che duravano al massimo un paio di giorni subito seguiti da un rientro delle temperature nelle medie del periodo. Adesso non sono più ondate, sono situazioni climatiche che si susseguono quasi senza soluzione di continuità e di lunga durata. "L’anticiclone africano, fino a 20-30 anni, fa era l’eccezione nelle nostre aree, che invece erano dominate in estate dall’anticiclone delle Azzorre, sempre caldo ma con temperature meno bollenti", spiega l’esperto. Quando arrivava "l'onda" africana, il fenomeno era breve ma intenso. "Poi la durata è passata a una settimana, ora siamo a dieci giorni e in taluni casi il caldo prosegue fino a due settimane".
Cosa può succedere
Ecco perché, dopo Hannibal e Scipione, Caronte fa paura per la sua durata e la sua intensità: oltre a numerosi record destinati a cadere, si registreranno temperature massime superiori alla norma per tanti giorni, esattamente come accaduto finora nelle città prima menzionate da Sanò. Il famoso 2003 potrebbe essere superato da questo mese di giugno già da annali della meterologia: la speranza è che luglio e agosto siano meno caldi, altrimenti l'emergenza caldo e siccità saranno destinati a prolungarsi a tempo indeterminato oltre alle problematiche che comporta una situazione così lunga per la nostra salute. I temporali pomeridiani, brevi e localizzati, previsti nei prossimi giorni su Alpi e Appennini "apporteranno solo refrigerio locale e poca acqua, non sufficiente ad alleviare la siccità", spiega Sanò.
Come ogni anno, poi,
caldo e vento da Scirocco potranno alimentare roghi e incendi: è per questo che in Sardegna è già stata diramata l'allerta della Protezione Civile per prevenire ogni situazione critica e limitare i piromani.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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