A Malpensa col "metodo Escobar": così le droghe invadono l'Italia

Nel 2018 la Guardia di Finanza ha sequestrato più di 500 kg di stupefacenti a Malpensa: boom di eroina e sostanze sintetiche. Oltre agli ovulatori e ai doppi fondi nelle valigie, la droga viene nascosta anche negli shampoo e nelle noci di cocco

A Malpensa col "metodo Escobar": così le droghe invadono l'Italia

Venticinque milioni di persone. A Milano-Malpensa, nel 2018, sono transitati 24.725.490 passeggeri: per rendere l'idea, è come se oltre un terzo della popolazione italiana fosse passata di lì. Un record storico per l'aeroporto lombardo. Ma di pari passo, e in modo direttamente proporzionale, aumentano anche i rischi, come i corrieri della droga e gli ovulatori. E oltre alle persone, i pericoli e le sostanze stupefacenti si nascondono anche nelle milioni di casse merce che ogni anno passano per il Cargo dello scalo: nel 2018 sono arrivati oltre 572 milioni di tonnellate, tra buste, pacchi e scatoloni.

Le Fiamme Gialle, qui, hanno sequestrato nel 2018 più di 500 chilogrammi di stupefacenti, come cocaina, marijuana, hashish ed eroina. "Quest'ultima, insieme alle droghe sintetiche, ha fatto registrare una preoccupante impennata negli ultimi mesi", ci racconta il Tenente Colonnello Luigi Pardi, Comandante del Gruppo della Guardia di Finanza di Malpensa. Insomma, un contesto complesso, nel quale l'apporto delle unità cinofile è fondamentale, così come l'analisi di rischio condotta dai militari sui passeggeri e sulle rotte più "calde". (Guarda il video)

Gli espedienti dei corrieri

Come nei film sui narcotrafficanti – su tutti Pablo Escobar, re dei narcos – ecco allora i doppi fondi nelle valigie, la cocaina liquida miscelata nello shampoo, nelle bottiglie di vino e liquore, o celata nei pacchi di caffè, tè, all’interno delle pianole e, addirittura, nelle noci di cocco. E, ancora, polvere bianca nelle scarpe e nei giocattoli, o intrisa nei vestiti. Sono solo alcuni degli ingegnosi stratagemmi che i corrieri utilizzano per far arrivare in Italia la droga, tolti gli ovulatori che, mettendo a serio rischio la propria vita, ingoiano veri e propri ovuli imbottiti di cocaina ed eroina.

"La prima arriva per lo più dal Centro e Sud America, mentre la seconda dal Pakistan e dal Sud-Est Asiatico" spiega ancora Pardi. Ecco, a proposito della cocaina, adesso c'è pure quella nera che "mischiata con carbone vegetale cambia colore e odore, sfuggendo anche al fiuto dei cani e ai narcotest di vecchia generazione" come ci racconta Laura Tripoli, Comandante del 2° Nucleo Operativo.

E poi ci sono anche il Khat – la cosiddetta "droga dei poveri" che proviene dall'Africa, in particolare dall’Etiopia, ma anche da Ruanda, Uganda, Kenya e Yemen –, il Fentanyl, fino cento volte più potente della morfina, e l'eroina gialla, che come avevamo già approfondito, ha invaso soprattutto il Nord-Est Italia, mietendo vittime.

L'allarme nuove droghe

Quello che più preoccupa, insieme al boom dell'eroina, è l'esplosione delle droghe sintetiche: nuove sostanze psicoattive, non esistenti in natura, create in laboratori clandestini e devastanti per la salute umana. "In questo ultimo periodo abbiamo sequestrato più di 30 chilogrammi di sostanze riconducibili alle cosiddette 'nuove droghe', commercializzate principalmente nel famigerato deep web", sottolinea il Capitano Carlo Alberto Zambito, Comandante del 1° nucleo operativo.

Già, perché è proprio nella rete sommersa che i mercanti della droga hanno trovato un proficuo canale per il proprio losco business: è qui, nella parte profonda e oscura di Internet, che il mercato prolifera a dismisura, non stop, riversando infine per le strade e nelle

scuole delle nostre città le vecchie e nuove droghe killer. Non è infatti un caso se i minorenni in cura nei Servizi per le tossicodipendenze (Sert) sono drammaticamente raddoppiati negli ultimi cinque anni.

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