"Sono trascorsi 6 anni, con dignità, dolore e libertà personale limitata e vincolata da una grande ingiustizia...". Inizia così il post pubblicato da Vania Ardito, moglie del marò Salvatore Girone, sul proprio profilo Facebook. La donna torna così sul caso marò e spiega che nonostante il tempo trascorso, "noi restiamo fermi ancora al 15 febbraio 2012, quando questa brutta storia ebbe inizio".
"Tra qualche giorno ci sarà un nuovo ed ennesimo cambiamento", scrive ancora Vania Ardito facendo riferimento alle elezioni politiche che si svolgeranno il prossimo 4 marzo e porteranno all'insediamento di un nuovo governo. "Ma noi restiamo fermi a quando questa brutta storia ebbe inizio".
Il marito, Salvatore Girone, è accusato con il commilitone Massimiliano Latorre di avere ucciso due pescatori indiani scambiandoli per pirati, il 15 febbraio 2012, nel corso di una missione antipirateria al largo delle coste dello Stato del Kerala.
I due fucilieri, rientrati in momenti diversi in
Italia, attendono di conoscere il verdetto dei giudici dell'Aja, che dovrebbe essere emesso alla fine del 2018 o all'inizio del 2019, con cui si stabilirà quale dei due Stati ha la giurisdizione sul caso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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