"Non ho cambiato passo e il fiato di oggi è il medesimo di quello di ieri. Mi sono solo sottratto a chi voleva fare di me un suppellettile televisivo, e la delusione magari è di coloro che hanno bisogno di un nome purchessia. Ma questi sono i veneratori dell’uomo solo al comando che è esattamente la rappresentazione della natura storta di una democrazia di plastica". Lo afferma al Fatto quotidiano, Maurizio Landini, che aggiunge un mea culpa: "Ho sbagliato ad andare in tutti i talk a urlare", dice.
Sul fatto che la coalizione sociale di cui parlava l’anno scorso oggi è finita in soffitta, Landini replica: "Voi siete impazienti, avete una percezione così alterata della realtà perchè subite la cronaca nervosa del giorno per giorno. L’analisi politica deve abituarsi a guardare un pò oltre e a capire quel che potrà accadere e forse accadrà". Intanto, annuncia Landini, "per la prima volta la Cgil sta affrontando assemblee con tutti i lavoratori e metterà ai voti la sua proposta di legge di un nuovo statuto dei diritti. Il lavoro non è quello di ieri - spiega -, ma anche i lavoratori non sono più quelli di ieri.
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