Nel quartiere della "citofonata" 14 arresti per droga

Tra le zone in cui la Squadra Mobile ha operato anche il quartiere del Pilastro, lo stesso della celebre e criticata citofonata di Matteo Salvini nel 2020

Nel quartiere della "citofonata" 14 arresti per droga

Una maxi operazione antidroga si è svolta durante la giornata di ieri a Bologna tra il Virgolone del Pilastro (quartiere balzato alle cronache per la oramai celebre citofonata di Salvini durante la campagna elettorale per le Regionali in Emilia Romagna), piazza Verdi e piazza Aldrovandi.

La Squadra mobile ha dato esecuzione ad un totale di 15 misure cautelari, ovvero 13 custodie in carcere, un divieto di dimora nella città metropolitana di Bologna e un obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Per tutti i responsabili, 14 marocchini ed un italiano, il capo di imputazione è sempre lo stesso: detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. Oltre all'impiego di agenti a terra (tra cui uomini della scientifica, unità cinofile e squarde del reparto di prevenzione e crimine dell'Emilia Romagna orientale), c'è da registrare quello di alcuni elicotteri, che hanno sorvolato le aree interessate dalla vasta operazione, vale a dire il Pilastro, la zona universitaria, San Donato, Borgo Panigale e Bolognina.

Le indagini, partite nell'agosto del 2019 dopo la morte per overdose di una giovane italiana, hanno portato al sequestro di oltre due chili di cocaina e 23 di hashish (circa 250mila euro di valore sul mercato), oltre che di 20mila euro in contanti. Risultano in tutto 24 indagati (22 di nazionalità marocchina e 2 italiani) per i quali, pur essendoci evidenti correlazioni, non sono stati ravvisati dagli inquirenti gli estremi per ricostruire un'associazione a delinquere.

L'inizio delle indagini

Tra i primi a finire nel mirino uno spacciatore particolarmente attivo nella zona universitaria,"in grado di smaltire sul mercato circa un chilo di cocaina ogni dieci giorni", come riferito dagli inquirenti a "Il resto del Carlino". Proseguendo con le indagini, le forze dell'ordine erano riuscite a risalire a dei contatti nella zona di Castelfranco Emilia: qui operavano due degli indagati, uno dei quali risulta essere il principale rifornitore di hashish per gli spacciatori operativi nel bolognese. Risiedeva a Bologna, invece, il principale rifornitore di cocaina, vale a dire il marocchino 37enne Hassan El Khyati.

La maxi operazione di ieri è stata l'occasione per ampliare il campo di indagine anche ad altre zone particolarmente interessate dall'attività di spaccio, come via dello Scalo e via Malvasia. Alcune retate sono state condotte anche in zona universitaria e nelle "cantine" del Pilastro, ambienti abbandonati che i pusher utilizzano spesso per depositare e occultare sostenze stupefacenti.

Risulta evidente, come dichiarato dal capo della Squadra Mobile Roberto Pititto, la "situazione ’frizzante’ in alcuni precisi luoghi

della città, come ad esempio il Pilastro", ma al tempo stesso anche la "massima attenzione da parte delle forze dell’ordine nel contrastare efficacemente questi soggetti dediti all’attività delittuosa".

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