"Vivendi ha superato oggi la soglia del 15% e raggiunto la soglia del 20% del capitale sociale di Mediaset". A dichiararlo, in una brevissima nota, è il gruppo francese presieduto da Vincent Bollorè. È stato quindi già raggiunto l’obiettivo che Vivendi aveva dichiarato lunedì scorso, quando aveva reso noto di essere in possesso del 3,01% di Mediaset e di essere intenzionato a proseguire gli acquisti sul titolo per diventare "il secondo azionista industriale di Mediaset". Mentre si attendono le nuove mosse delle due società, il titolo del gruppo del Biscione guadagna quasi il 5% a 3,75 euro con volumi pari a circa 54 milioni di pezzi.
E così il gruppo del Biscione è pronto a respingere l'attacco de francesi. "L’acquisto di azioni Mediaset da parte di Vivendi, non concordato preventivamente con Fininvest, non può essere considerato altro che un’operazione ostile. Quanto a noi, c’è la compattezza più assoluta della mia famiglia su un punto molto preciso: non abbiamo alcuna intenzione di lasciare che qualcuno provi a ridimensionare il nostro ruolo di imprenditori. Per questo abbiamo aumentato la nostrapartecipazione e continueremo a farlo nei limiti consentiti dalle leggi", ha affermato Silvio Berlusconi in una nota ."Vivendi ha avuto l’opportunità, con l’accordo strategico firmato nelloscorso aprile, di avviare con Mediaset una collaborazione che sipreannunciava proficua per entrambi i gruppi - continua Berlusconi -Purtroppo, questo accordo è stato disconosciuto da Vivendi nei modi e con le conseguenze anche giudiziarie che sono note. Non è certo questo il miglior biglietto da visita che Vivendi possa esibire nel riproporsi come azionistaindustriale della società". E sulla vicenda è intervenuto anche il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri: "Ci difenderemo. E' la prima volta che Mediaset, abituata alla concorrenza esterna, si trova a fronteggiare un concorrente interno", ha detto. Bisognerà quindi stare attenti a quanto "succede nei corridoi".
Infine il governo, dopo il silenzio iniziale batte un colpo col ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda: "Gli investimenti stranieri sono sempre benvenuti, quando portano capitale di crescita e competenze e contribuiscono allo sviluppo del tessuto industriale italiano. Quando però si tratta di un’azienda che opera in un campo strategico come quello dei media, il modo in cui si procede non è irrilevante. Mi pare che questo principio sia in Francia ampiamente riconosciuto e assertivamente difeso. Premesso dunque l’assoluto rispetto del Governo italiano per le regole di mercato, non sembra davvero che quello che potrebbe apparire come un tentativo, del tutto inaspettato, di scalata ostile a uno dei più grandi gruppi media italiani,sia il modo più appropriato di procedere per rafforzare la propria presenza in Italia. Il Governo monitorerà con attenzione l’evolversi della situazione".
Anche la Procura di Milano vuole vederci chiaro e ha aperto un fascicolo contro ignoti per manipolazione del mercato.
La mossa - secondo quanto trapela da ambienti giudiziari - arriva dopo l'esposto presentato da Fininvest alla luce della scalata in Borsa da parte del gruppo francese Vivendi su Mediaset. Il dossier è nelle mani del sostituto procuratore Fabio De Pasquale, capo del team milanese che si occupa di reati finanziari.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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