Meloni ha già un guaio, il patetico Conte e la Sapienza: quindi, oggi...

Quindi, oggi...: Il discorso della Meloni, le proteste degli studenti alla Sapienza e le sparate di Conte

Meloni ha già un guaio, il patetico Conte e la Sapienza: quindi, oggi...
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- Comunque il destino è veramente infame. Giorgia Meloni e la destra salgono a Palazzo Chigi 100 anni esatti dopo la Marcia su Roma. Neppure uno sceneggiatore avrebbe potuto fare di meglio.

- Il dramma, semmai, è che a sinistra c’è chi ancora considera questo una sorta di sgarbo alla democrazia. In 100 anni la destra è cambiata, gli antifa ancora no. Sono lì pronti a tornare sui monti.

- Ringrazio Giorgia Meloni per aver deciso di consegnare il discorso scritto al Senato anziché ripetere domani lo stesso copione di oggi. Solo la necessità di presentarsi di fronte a due Camere per dire le stesse cose dovrebbe bastare a convincere tutti della necessità di abolire il bicameralismo.

- I magistrati che indagano sulle presunte plusvalenze della Juventus pare volessero arrestare Agnelli e Paratici, ma il gip avrebbe respinto la richiesta. Il motivo sta nel fatto che il clamore creato dagli avvisi di garanzia renderebbe improbabile una reiterazione del reato. Ed evidentemente il giudice non ravvisa rischi di fuga. Me ne compiaccio: finalmente un'applicazione seria e sana della carcerazione preventiva. Mi chiedo solo se, con altri indagati, avrebbero avuto lo stesso tatto.

- Pier Luigi Bersani dice che il discorso del premier tradisce il fatto che “non può essere diversa da quello che è”, sostanzialmente accusandola di essere ancora troppo simile a quando era all’opposizione. Ehm, Bersani: è proprio questo che vogliono gli elettori. Che realizzi ciò che ha promesso di fare, non che una volta a Palazzo Chigi inizi a girare dalla parte opposta.

- Il governatore Eugenio Giani firma il via libera per la realizzazione del rigassificatore di Piombino. Ed è un primo guaio per la Meloni. Già, perché il sindaco di Fdi Ferrari ha confermato che farà ricorso al Tar. Ricorso che rischia di bloccare o ritardare l’opera, mettendo nei guai la rincorsa italiana alla tranquillità invernale sul campo energetico. Una brutta bomba da disinnescare.

- Se Maurizio Landini e la Cgil non sono soddisfatti del discorso della Meloni direi allora che siamo sulla buona strada.

- Conte accusa la Meloni che era all’opposizione di essere “in continuità con l’agenda Draghi”. E lo afferma lui, che era al governo con Draghi. Robe da pazzi.

- Letta dice: saremo alternativi a voi e per questo facciamo un congresso. In pratica: non sappiamo chi siamo e cosa vogliamo, ma ci riuniremo per capire come essere il vostro opposto. Mi pare una grande idea.

- Il discorso della Meloni forse non è stato quello di un grande leader compiuto, poco "programmatico" ma molto identitario e sentito. Meglio, molto meglio, di tanti discorsi che toccano ogni punto del dibattito pubblico solo per piazzare delle bandierine e strappare qualche applauso.

- L’avete notato, oppure no, che Giorgia Meloni non ha citato il rigassificatore di Piombino in Aula?

- Per il resto il discorso della Meloni è stato piacevole. Primo punto fondamentale: crede in quello che dice e non inserisce neppure una frase nel testo che non sottoscriva fino in fondo. Rischioso, ma coerente. Brava.

- Il discorso è stato generico, non molto incentrato sui singoli provvedimenti. Mi pare una saggia idea, visto e considerato che tanto alla fine in questi primi mesi la Meloni non potrà fare altro che gestire al meglio la crisi economica ed energetica. Meglio non fare promesse che rischiare di non poterle mantenere.

- Sono tornati gli studenti antifa alla Sapienza. Solito ritornello: con la scusa della caccia al fascista si vuole togliere diritto di parola a chi fascista non è. Patetici loro e patetico Conte, che nel finale del suo intervento in Parlamento ha citato le “manganellate” dei poliziotti come se gli agenti fossero lì apposta per picchiare gli alunni e non per difendere il democratico principio della libertà di parola.

- Tre “sbang” di Meloni al “modello Speranza” della gestione della pandemia: 1) non faremo come voi; 2) diremo no alle restrizioni; 3) istituiremo una commissione d’inchiesta sul Covid. La musica è cambiata.

- “Mi dica Serracchiani, le sembra che io sto un passo dietro agli uomini”. E ancora: “Essere chiamata ‘capatreno’ non rientra nelle mie priorità”. Colpite e affondate le donne del Pd. Che goduria.

- L’abiura del fascismo da parte della Meloni è stato molto interessante. E non perché ha detto di non aver mai avuto “simpatia o vicinanza” col Ventennio: lo sapevamo già. Ma perché lo ha fatto senza piegarsi alla retorica dell’antifascismo militante.

O meglio, ricordando che in nome di quella militanza odiosa (di sinistra) dei ragazzi innocenti (di destra) sono stati uccisi a suon di chiavi inglesi. Applausi.

- "Per criminali e mafiosi", dice Meloni, "avremo solo disprezzo e inflessibilità”. Segnatevelo.

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