"Meloni vergogna. Anselmi...". La nuova (assurda) polemica della Boldrini

La mancata intitolazione di una scuola veneta all'ex politica democristiana diventa il pretesto per attaccare di ancora il premier e il suo partito

"Meloni vergogna. Anselmi...". La nuova (assurda) polemica della Boldrini

Dalle declinazioni lessicali alla cronaca, per Laura Boldrini ogni spunto d'attualità sembra essere utile a polemizzare contro Giorgia Meloni e il suo partito. Sospese (ma solo per il momento) le contese linguistiche, ora l'ex presidente della Camera si è dedicata ad altro: al centro della nuova discussione ci è così finita, suo malgrado, Tina Anselmi. L'ex ministro (prima donna in Italia a ricoprire quell'incarico, citata per questo dal neopremier Meloni) è stata chiamata in causa dalla deputata dem dopo che un sindaco veneto di centrodestra aveva deciso di non intitolarle un edificio scolastico, preferendo invece il nome di Piero Angela.

Tina Anselmi, la polemica sulla scuola veneta

"Tina Anselmi grande personalità, la prima ministra nel nostro Paese, ha ispirato generazioni di ragazze. L’ipocrisia di Fratelli d’Italia: Meloni la cita nel suo discorso alla Camera, il sindaco nega l’intitolazione di una scuola in suo nome. Vergognoso", ha così scritto Laura Boldrini sui social, lanciandosi nell'ennesima polemica di cui non si avvertiva il bisogno. Come accennato, il riferimento dell'esponente Pd era al caso avvenuto a Marcon (Venezia), dove il sindaco di centrodestra Matteo Romanello aveva accantonato l'idea di intitolare un nuovo plesso scolastico all'ex politica democristiana. "Visto che si tratta di una scuola pubblica, credo sarebbe più opportuno far ricadere la scelta su una personalità che si è dedicata alla formazione culturale dei giovani", aveva spiegato il primo cittadino, più propenso a dedicare l'edificio a Piero Angela.

La replica del centrodestra locale

La questione di portata locale è stata trasformata da Laura Boldrini in un caso da rinfacciare al principale partito di governo e alla sua leader, che con quelle citazioni al femminile e bipartisan pronunciate alla Camera aveva suscitato non pochi rosicamenti a sinistra. A fronte anche di altre analoghe critiche sul caso scolastico, come quelle sollevate da Piero Fassino, il centrodestra locale aveva reagito con fastidio. "Il patrimonio storico e politico che ci ha lasciato in eredità Tina Anselmi non è monopolio della sinistra, e men che meno la democrazia, nel cui concetto rientra anche la possibilità di fare scelte diverse da quelle volute da altri", avevano ad esempio contrattacato i consiglieri leghisti locali, Gabriele Michieletto e Roberta Vianello.

Al netto delle differenti e legittime posizioni sulla vicenda (né le prime né le ultime, in materia di toponomastica e intitolazioni), sui social sono comparsi anche alcuni commenti di rimbrotto a

Laura Boldrini. "Ma non si rende conto di essere monotematica. Alla gente vera, quella che vive una vita reale, certe osservazioni appaiono terribilmente avulse dalla realtà", ha scritto ad esempio un utente.

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