"Una voce mi diceva di uccidere". Meran cerca l'infermità mentale

"Ho sentito una voce prima di uccidere", avrebbe riferito il dominicano al medico della perizia psichiatrica: l'omicida non ricorderebbe nulla di quanto accaduto. Il legale della famiglia volerà in Germania alla ricerca di documentazione che possa comprovare lo stato mentale del proprio assistito

"Una voce mi diceva di uccidere". Meran cerca l'infermità mentale

La via della perizia psichiatrica e del tentativo di ottenere l'infermità mentale del suo assistito è divenuta la priorità per Francesco Zacheo, legale a cui si affida la famiglia di Alejandro Augusto Stephan Meran.

Il dominicano, che ha assassinato gli agenti Pierluigi Rotta e Matteo Demenego nella questura di Trieste lo scorso venerdì, è stato sottoposto ad una visita specialistica prima del trasferimento in carcere. Poche le notizie filtrate al momento, ma, come già accaduto in casi di efferati omicidi, anche in questo ecco che arrivano le "voci" a guidare le mani dell'autore. "Ho sentito una voce che mi diceva di uccidere", avrebbe riferito lo straniero 29enne al medico, come riportato da "TriestePrima", non mostrando segni di pentimento nè presa di coscienza di quanto fatto, bensì preoccupandosi in particolar modo per la ferita all'inguine.

"Leggo la Bibbia, amo mia madre tantissimo", avrebbe poi aggiunto l'omicida al proprio legale, che riporta di aver visto il suo cliente in uno stato di grande confusione dato che non ricorda nulla. Una condizione su cui l'avvocato Zacheo farà leva per dimostrare l'infermità mentale del dominicano, alla ricerca di documenti che possano comprovarlo, anche in Germania.

A novembre sarà in Baviera per recuperare la documentazione necessaria a corroborare la sua tesi, ricostruendo il passato di Meran. Questo, secondo quanto riferito dalla madre, in Germania aveva ricevuto cure perchè ritenuto schizofrenico.

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