Continuano a sbarcare le navi da crociera a Messina, in Sicilia, e la cosa sta creando non poche polemiche. Il sindaco Cateno De Luca ha dichiarato, che si attiene a quelle che sono le regole. "L'autorità sanitaria ha dato parere favorevole (in merito allo sbarco) - dichiarano fonti vicine al primo cittadino - .In questo caso il sindaco si è dovuto adeguare alla decisione gerarchicamente superiore voluta da Roma per conto del prefetto.".
Ieri, infatti, a Messina, sono stati fatti sbarcare duemila passeggeri che erano a bordo di una nave che, secondo il tour, avrebbe fatto tappa in Sicilia. "Sono appena terminati i controlli sotto il profilo sanitario. È stata concessa la libera pratica sanitaria; ciò significa che l’Usmaf (Unità Sanitaria Marittima Aerei e Frontiere) secondo le direttive della protezione civile nazionale – non ha riscontrato problemi autorizzando lo sbarco dei passeggeri.". ha dichiarato in una nota Cateno De Luca.
Il primo cittadino ha continuato: "Ho ricevuto più di una sollecitazione a non fare approdare le navi da crociera a Messina. Desidero confermare che al comitato per l’ordine e la sicurezza che si è tenuto in prefettura è stato ribadito, con le autorità presenti, che prima dello sbarco dei passeggeri sarebbero stati eseguiti i controlli a carico dell’Usmaf, che è l’organo deputato alla sanità in ambito marittimo. Non sono stati riscontrati pericoli sanitari. L’interdizione all’approdo, comunque, poteva essere disposta solo dal prefetto che rappresenta il Governo in ambito locale, e con il quale siamo in costante contatto. Terminati i controlli dunque, non vi sono ragioni per le quali impedire lo sbarco dei passeggeri".
Intanto, però, a partire da oggi il regolamento in Sicilia è più rigido attraverso un'ordinanza firmata poco fa dal presidente della Regione Nello Musumeci (in isolamento volontario dopo essere stato a contatto con Nicola Zingaretti). Per ora le misure restrittive sono solo verso chi proviene dal Nord Italia, in particolare dalle 'zone rosse' per la diffusione del Covid-19.
Nella sua ordinanza, il governatore "richiama le competenze comuni a tutte le regioni italiane e quelle previste dal comma 2 dell’articolo 31 dello Statuto siciliano che conferiscono al presidente della Regione il potere di disporre delle forze di polizia in caso di necessità".
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