Migranti, l'arcivescovo di Palermo contro le espulsioni: "Decreti disumani"

L'arcivescovo di Palermo lancia un appello contro le espulsioni: "Non è giusto ricacciare a casa chi viene in segno di pace"

Migranti, l'arcivescovo di Palermo contro le espulsioni: "Decreti disumani"

"Decreti disumani". Lo ripete a gran voce l'arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice, in merito alla storia di Paul, il ghanese da diciasette anni in Italia e che adesso rischia l'espulsione. "Abbiamo fatto diventare il problema dei problemi, quello dei migranti. E' l'effetto di decreti disumani. Chi viene qui e viene nel segno di un bisogno di pace e di pane non fa male a nessuno - dice don Corrado - dopo anni di accoglienza, di bene fatto alla convivenza dei palermitani, non è giusto che ora sia ricacciato a casa".
Da dieci anni l'uomo è al servizio della Missione speranza e carità, la cittadella del Povero a Palermo, che accoglie da 25 anni un migliaio di persone in difficoltà e che lo scorso settembre ha ospitato Papa Francesco nella sua visita pastorale a Palermo.

Il missionario laico Biagio Conte, da due giorni è in sciopero della fame a Brancaccio, il luogo dove nel 1993 fu ucciso padre Pino Puglisi. "L'Italia non merita questo ingiusto comportamento - scrive in una lunga lettera -, non possiamo dare questo cattivo esempio, per scongiurare che altri Stati possono anche loro indurire il cuore. Italia sei sempre stata un prezioso esempio di umanesimo, non abbandonare i più deboli, i più indifesi. Ti prego, in nome del Buon Dio, per tutte le religioni e anche per chi non è religioso ma è per una vera giustizia, salviamo e così regolarizziamo chi è in Italia da tempo, da anni vive in terra d'Italia, hanno contribuito, non li rendiamo clandestini e così perseguitarli".

In Ghana Paul era un idraulico, un lavoro che ha mantenuto anche a Palermo riparando tanti impianti idraulici abbandonati all'incuria da decenni: "Adesso arriva un provvedimento che non capiamo vorrebbe espellerlo dall'Italia", dice il fratel Biagio. "Sono pronto a tutto. Anche a donare la vita. Non accetto la persecuzione in atto contro gli immigrati. L'Italia non merita questo ingiusto comportamento, non possiamo dare questo cattivo esempio. Salviamo e regolarizziamo chi è in Italia da tempo. Abbandonare gli immigrati a se stessi è un tentato omicidio, una vera ingiustizia". E ancora: "Per paura, sconforto possono cadere nelle mani della delinquenza, della malavita, della mafia.

Il sentirsi emarginati, esclusi può trasformarli in schegge impazzite, rischiano di cadere ed entrare nelle mani del terrorismo. Italia ravvediti e rivedi tutto con amore e vera umanità per continuare ad essere una terra ospitale".

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