Migranti nella caserma del militare eroe, l'ira dei parenti: "Renzi tolga la targa al valore"

La caserma di Montichiari trasformata in campo profughi. I parenti di Pietro Serini, Medaglia d'Oro al valore militare: "La targa di commemorazione sia rimossa e restituita alla famiglia"

Migranti nella caserma del militare eroe, l'ira dei parenti: "Renzi tolga la targa al valore"

Carlo Serini è disgustato da quello che lo Stato sta facendo alla memoria del nonno Pietro Serini, Medaglia d'Oro al valore militare per essersi distinto come pilota dell'aviazione italiana durante la Seconda guerra mondiale. Per questo pretende che venga immediatamente rimossa e restituita alla famiglia la targa che lo commemora all'ex caserma a lui intitolata nell'aeroporto di Montichiari. Lì, infatti, il governo Renzi vuole creare un campo di accoglienza per gli immigrati.

Dopo la caserma Montello a Milano, ecco la Serini a Montichiari. Ormai per Matteo Renzi e Angelino Alfano "caserma" è sinonimo di "campo profughi" e non, come vorrebbe la lingua italiana, di sicurezza. La Prefettura di Brescia vuole, infatti, trasformare l'ex caserma dell'Aeroporto di Montichiari in un centro accoglienza per circa 130 immigrati. "Da quando si è prospettata questa ipotesi - spiega Carlo Serini - la famiglia ha chiesto di non associare il nome del nonno a quello di un centro di accoglienza che ospiterà per lo più clandestini. Una scelta inopportuna e per noi inaccettabile". A sostenere la richiesta di Serini sono l'assessore regionale al Territorio Viviana Beccalossi e i rappresentanti di Fratelli d'Italia di Brescia che hanno raccolto sul territorio ora mille firme e oggi le hanno consegnate al prefetto di Brescia Valerio Valenti. "Siamo al fianco della famiglia Serini e - dice la Beccalossi - ribadiamo un 'no' forte e chiaro alla scelta del Governo di trasformare la Caserma Serini in campo profughi. Sia dal punto di vista della sicurezza, sia sotto il profilo della 'gestione' dell'area questa decisione è inaccettabile e pericolosa".

Per Giangiacomo Calovini, dirigente di Fratelli d'italia a Brescia si tratta di "uno schiaffo alla memoria di un valoroso aviatore ma anche un segno di disprezzo nei confronti di una comunità che democraticamente e in maniera civile ha più volte ribadito il non gradimento a questa soluzione". Calovini si augura che la presa di posizione del nipote e le firme raccolte da Fratelli d'Italia "riportino al buon senso" Renzi affinché trovi un'altra sistemazione per gli immigrati. Anche perché la soluzione prospettata dalla Prefettura di Brescia potrebbe mettere a rischio la sicurezza delle strutture e delle attività svolte dall'aeroporto.

A Cagliari, non più tardi di alcune settimane fa, un gruppo di immigrati, in fuga da un centro di prima accoglienza limitrofo allo scalo, sono stati bloccati in prossimità delle piste di atterraggio e decollo, causando ritardi e cancellazioni di alcuni voli.

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