Migranti, ora le ong piangono: "La destra..."

Da sinistra e dalle ong sono iniziati i lamenti contro le politiche del centrodestra sulla difesa dei confini e i paragoni con gli ucraini

Migranti, ora le ong piangono: "La destra..."

Dall'universo delle ong di sinistra è iniziato il piagnisteo vittimistico dopo la vittoria del centrodestra alle elezioni. Dopo Sea Watch, che si è lamentata subito dopo il voto, ora è Cecilia Strada, figlia del fondatore di Emergency, che alza la voce e punta il dito, accusando il centrodestra di aver fatto una campagna elettorale basata sulle bugie. Le ong hanno una bassissima considerazione degli elettori, se pensano che gli italiani si lascino condizionare senza spirito critico, nonostante quello che accade sia sotto gli occhi di tutti da anni, ormai.

"Mentre le bugie sul soccorso in mare e sulle ong vengono inculcate nell'opinione pubblica la gente continua a morire nel Mediterraneo", attacca Cecilia Strada, che parla di una opinione pubblica malleabile e senza capacità di discernimento. La figlia del fondatore di Emergency, parla di una campagna elettorale in cui i toni, riguardo il fenomeno migratorio, sono stati "tra il sensazionalistico e il bugiardo". Eppure, i dati del ministero degli Interni sono molto chiari in merito agli sbarchi: da gennaio sono stati oltre 70mila, quindi non si tratta solo di una percezione ma di una realtà il fatto che in Italia ci sia stato un aumento degli sbarchi. E non lo dice la politica, lo dice il ministero degli Interni e lo dice Frontex.

Eppure, da parte di Cecilia Strada si punta il dito sulla politica: "C'era da aspettarselo che in campagna elettorale si sarebbe strumentalizzato il tema. Si è parlato di invasione che non c'è, come dimostrano i numeri dell'accoglienza alla popolazione ucraina, e di emergenza, mentre l'unica emergenza è quella di chi sta in Libia o muore in mare". Da qualche tempo, le ong cercano di mettere sul piatto della bilancia i profughi ucraini, che sono soprattutto donne e bambini e che scappano da una guerra, con i migranti irregolari che sono in prevalenza uomini e giovani, che non hanno alcun riconoscimenti di protezione internazionale.

E c'è anche un tentativo di strumentalizzazione e di spostamento del punto della questione: "I rifugiati ucraini sono bianchi, sono persone nelle cui storie possiamo immedesimarci. Chi arriva dall'altra sponda del Mediterraneo, invece, viene raccontato come qualcuno che viene qui a rubarti qualcosa. C'è di fondo una sorta di razzismo, loro sono poveri e neri. Perché nessuno potrebbe accettare che una donna bianca venga stuprata più e più volte, catturata in mare e riconsegnata ai suoi stupratori e che tutto questo venga fatto con i soldi delle nostre tasse. Penso che quelle vittime le andremmo a prendere con i voli di linea. Ma loro sono povere e nere".

Ma, soprattutto, Cecilia Strada che punta il dito contro la politica e il centrodestra, contribuisce a diffondere fake news in merito al blocco navale ipotizzato da Giorgia Meloni, che ha ripreso un'indicazione fornita dall'Europa.

"Meloni pensa di schierare le fregate per intercettare tutti i barchini che attraversano il mare? A meno che non pensi a una bella missione di soccorso europea. Se stiamo parlando di riempire il Mediterraneo di navi perché nessuno più anneghi io sarei la prima a starci", ha detto la figlia di Gino Strada, travisando totalmente il senso del blocco navale.

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