Una vicenda che, se confermata, avrebbe dell’incredibile, specie per il fatto che la frase incriminata sarebbe stata pronunciata da un’oncologa dell’ospedale San Raffaele di Milano.
Una frase rivolta al marito, 63enne di origini tunisine, di una donna di 77 anni che dal 2013 era costretta a convivere con un tumore, e che sarebbe collocabile nel tempo a qualche mese prima del decesso della stessa, avvenuto lo scorso marzo.
Questo specifico episodio, unito ad altri avvenimenti verificatisi nel corso degli anni di lotta al tumore da parte della moglie, avrebbe spinto l’uomo a sporgere denuncia ai Carabinieri di Crescenzago nei confronti del personale medico della struttura. Sarebbe stata talmente grande l’amarezza per il trattamento ricevuto, che il 63enne avrebbe inviato una missiva al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per segnalare con forza il caso di malasanità di cui sarebbe stata vittima la consorte, colpita da una morte che, forse, si sarebbe potuta evitare. Il Pubblico Ministero di Milano, Luisa Baima Bollone, ha accolto le richieste avviando un’indagine per omicidio colposo contro ignoti.
La prima denuncia inoltrata dall’uomo sarebbe relativa al 2017, ed avrebbe fatto seguito al rifiuto da parte del personale medico di consegnargli la cartella clinica della moglie. Sarebbero arrivate successivamente altre segnalazioni alle forze dell’ordine, motivate dall’aggravarsi delle condizioni di salute della 77enne, dinanzi alle quali i medici non avrebbero agito tempestivamente.
Poi l’episodio più grave, quello del gennaio del 2018, quando un’oncologa pronuncia quella frase che, obiettivamente, fa raggelare il sangue: “Sua moglie ha 77
anni, è anziana e le basta la vita che ha vissuto”, avrebbe riferito all’uomo la dottoressa, come riporta il “Corriere della sera”.Agli inquirenti, ora, il delicato compito di determinare la veridicità delle affermazioni del 63enne.
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