Milano, presa la "banda del gas": truffava anziani con finti rilevatori di gas

I finti addetti si presentavano negli appartamenti muniti di timbro, contratti e giubbotti come veri tecnici. L'accusa per i fermati è di truffa aggravata. Le zone più colpite: Rozzano, Gratosoglio, Corsico e la Barona

Milano, presa la "banda del gas": truffava anziani con finti rilevatori di gas

Si fingevano tecnici del gas e lo facevano molto bene bene. Anche perché spesso, poco prima del loro arrivo nei condomini, lasciavano degli avvisi sulle porte dei palazzi, per avvertire gli abitanti delle loro visite imminitenti. Accadeva a Milano, soprattutto nelle zone più periferiche e popolari. Ma proprio in queste ore "la banda del gas", che di frequente si presentava nelle case degli anziani e li truffava con più facilità, è stata individuata.

La dinamica della truffa

Secondo quanto riportato da Il Giorno, infatti, i periti fasulli suonavano ai campanelli degli appartamenti per installare rilevatori di fughe di gas "obbligatori per legge" a 400 euro il pezzo. In realtà, le apparecchiature erano semplicemente dei dispositivi in grado di rilevare il fumo, a basso costo, di nessuna utilità e non necessari, perché non imposti da nessuna normativa. Gli impostori si presentavano nelle case degli anziani muniti di giubbotti speciali, con timbri e moduli da riempire, compresi quelli per la rescissione del contratto per chiunque si facesse cogliere dai dubbi.

I responsabili del raggiro

Il gruppo di truffatori della "Gas srl" frequenta gli alloggi popolari, gli unici senza i portinai. In una circostanza, il raggiro si era manifestato persino nel palazzo dove risiedeva uno degli investigatori. L'indagine, condotta dalla polizia di Stato, carabinieri e agenti di polizia locale (tutti riuniti nel pool antitruffe della Procura), è quindi partita a dicembre scorso, dalla telefonata di un anziano che non aveva accettato di installare l'apparecchio e ha portato, ieri, alla notifica di misure cautelari (obbligo di dimora e divieto di allontanamento notturno) nei confronti di cinque persone, tutte residenti nel Bresciano. Si tratta di uomini tra i 22 e i 38 anni, mentre il titolare della "Gas srl" è, per ora, soltanto indagato.

L'accusa di truffa aggravata

L'accusa per i fermati è di truffa aggravata. Gli episodi accertati nei tre mesi presi in esame, cioè dallo scorso novembre a inizio febbraio, sarebbero 48 e le vittime erano, per la maggior parte, sono ultrasettantenni. Il giro d'affari calcolato è di 110mila euro e quindi, secondo gli investigatori, il numero dei truffati deve essere stato molto più alto. Nel corso delle perquisizioni è emerso anche un manuale per il "perfetto venditore", ovvero fogli di appunti come promemoria di domande e risposte.

Vito Bianco, comandante dei carabinieri della sezione di polizia giudiziaria, ha sottolineato che le aree prese di mira "sono quelle più popolari di Milano e della provincia a Rozzano, Corsico, la Barona o il Gratosoglio".

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