- Ue e Italia se le danno di santa ragione dopo la decisione di Roma di “far morire” il green pass, chiedendo a chi arriva dagli altri Stati un tampone anche se già vaccinato. Draghi tira dritto, e difende il “suo” Speranza. L’Europa chiede di rivedere la misura. Una cosa è certa: il ministro che più di tutti professava la condivisione delle scelte tra Stati membri si trova a imporre la restrizione che, forse, rischia di rompere del tutto l’unità europea nella lotta alla pandemia. Un paradosso
- Torino torna a sostenere la Tav. Bene. L’annuncio è che tra dieci anni, 10 anni, arriveranno i primi treni che collegheranno l’Italia alla Francia. Così, senza offesa: ma un decennio non è tantino, dopo tutto il tempo già passato?
- quanti di voi, dopo il megascazzo tv tra Scanzi e il prof no green pass, sono andati su google a cercare cosa diavolo fosse il cercopiteco?
- Lucia Goracci, la giornalista del Tg1 che ha vissuto una brutta avventura a Bucarest, dice: “Sequestrati per nove ore, eravamo in Romania ma ho pensato alla Siria”. Solidarietà massima, eh: ma non esageriamo
- all’Università di Siena, il prof Montanari apre ai “bagni inclusivi” oltre a quelli “binari”. Praticamente la confusione sarà tale che alla fine, per non sbagliare, gli studenti finiranno col fare la pipì agli angoli delle aule. Altrimenti potrebbero sempre usare l’ufficio del rettore: tanto lui è “inclusivo”, figurarsi se s’incazza
- Scrive Merlo su Repubblica: “Meloni, che giustamente si offende quando dicono che è fascista, esordì giovanissima nella sezione missina di Colle Oppio, fu poi segretaria di Azione Giovani e ancora oggi vibra d'amore e orgoglio per i missini degli anni Settanta che lei racconta sempre e solo come vittime. Inoltre, Meloni “ha nel Msi di Almirante i suoi modelli di patrioti”. Embè? Quale sarebbe il problema? Avere come modello un partito che, legittimamente, è stato in Parlamento per decenni?
- Letta cerca di giocare la sua partita sul Quirinale. È legittimo.
Oggi invita a non nominare un presidente che sia stato leader di partito, leggasi Berlusconi. Però sinceramente: che il centrosinistra chieda una candidatura condivisa sul Colle dopo aver eletto per anni il presidente a proprio uso e consumo, mi pare oggettivamente troppo- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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