Marito violento picchia moglie e amante sotto lo stesso tetto

L'aguzzino è stato condannato a sei anni e quattro mesi. Era già ai domiciliari dalla madre

Marito violento picchia moglie e amante sotto lo stesso tetto

Le aveva costrette a vivere sotto lo stesso tetto, moglie e amante. Entrambe picchiate e minacciate dallo stesso uomo, Massimiliano Consoli, 39enne di Ospitaletto, nel bresciano. Ieri, il loro aguzzino è stato condannato dal giudice a sei anni e quattro mesi. E la loro vita può finalmente ricominciare. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, l’uomo avrebbe chiesto alla giovane amante, una 27enne conosciuta in palestra, di trasferirsi in casa sua, dove tra l’altro viveva anche la legittima consorte.

La ragazza, probabilmente molto innamorata, ha quindi deciso di seguirlo. In poco tempo però l’uomo della sua vita si è trasformato in una persona totalmente differente da quella che aveva conosciuto. Da quanto emerso, il 39enne la picchiava, minacciava, insultava. E lo stesso faceva con la moglie. Per un certo periodo entrambe le donne sono state unite dalla stessa tragedia.

L’uomo si prendeva anche il diritto di scegliere ogni sera quale delle due compagne avrebbe dormito con lui la notte. Per l'altra invece non restava che dormire sul pavimento. Dopo qualche tempo la moglie è stata cacciata di casa. E la 27enne si è ritrovata in quella prigione da sola con il suo orco. Una volta sarebbe stata picchiata così violentemente da avere il setto nasale rotto. Con tanto di minacce di morte in caso di un eventuale tradimento, oltre a insulti e botte. Tante botte. Avrebbe anche cercato di farla prostituire mettendo un annuncio su Facebook.

Ad aprile la giovane è riuscita a trovare il coraggio di scappare e denunciare tutto ai carabinieri. L’uomo è così risultato essere già noto alle forze dell’ordine.

Su di lui infatti diversi precedenti, ben 22, tra cui furto, violenze, guida in stato di ebrezza, resistenza a pubblico ufficiale. Ieri l’uomo è stato condannato dal giudice a sei anni e quattro mesi. Già si trovava ai domiciliari presso l’abitazione della madre, con braccialetto elettronico.

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