Uno dei quattro aggressori di Willy Monteiro, il giovane cuoco di origini capoverdiane ucciso a calci e pugni per aver difeso un amico a Colleferro, nella zona a sud di Roma, dopo la brutale aggressione ha impiegato il proprio tempo a pubblicare video umoristici sul suo profilo Facebook, senza mostrare preoccupazione o rimorso per ciò che era accaduto. L’agghiacciante indiscrezione, filtrata dagli ambienti investigativi, trova conferma dagli orari dei post inseriti sui social da Gabriele Bianchi, uno dei due fratelli accusati di omicidio preterintenzionale in concorso, insieme ad altre due persone. La pagina di Bianchi è stata presa d’assalto dagli internauti, che hanno vomitato addosso al ragazzo insulti molto pesanti e minacce dirette.
Ad essere coinvolto nella reazione indignata del popolo di Facebook anche il terzo fratello Bianchi, Alessandro, che non c’entra nulla con l’episodio di violenza e che, anzi, ha cercato di prendere le distanze dai propri congiunti, usando parole molto dure. Nonostante ciò, anche lui è stato subissato di offese e intimidazioni davvero molto forti. "Fai attenzione a chi frequenti, soprattutto perché hai una figlia", si legge in un commento ad un post. Intanto, i quattro arrestati sono rinchiusi nel carcere di Rebibbia e seppur in isolamento vengono guardati a vista. Gli aggressori, trovati in piena notte mentre bevevano birra in un pub all’Artena, hanno tutti tra i 22 e i 26 anni e precedenti penali per lesioni e droga. I riflettori nel piccolo centro romano sono puntati, in particolare, sui fratelli Bianchi, che sarebbero definiti a Colleferro “picchiatori professionisti”. I due ragazzi, infatti, praticano la Mixed Martial Arts, uno sport estremo che fonde la boxe con le arti marziali. Le foto che circolano sui social, a torso nudo, confermano la loro passione.
Per gli investigatori si tratta di giovani che sarebbero abituati a vivere la loro vita senza seguire alcuna regola, mossi solamente dal culto della violenza. La loro sfrontatezza sarebbe confermata anche dall’atteggiamento tenuto nel corso dell’interrogatorio: nessuna giustificazione, nessun pentimento, i giudici si sono trovati di fronte ad un muro impermeabile, fatto di silenzio e di sfida alle istituzioni. Nella periferia sud di Roma il clima è pesante e spesso si assiste a scene come quelle capitate l’altra notte in piazza Oberdan.
I residenti sono impauriti e confessano che temevano che, prima o poi, ci sarebbe scappato il morto. Troppe le risse, numerosi i ragazzi che tirano tardi fino alle prime ore del mattino, tra alcol e droga, che, molto spesso, conducono a violenti liti e schiamazzi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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