Elalami era sgradito ai suoi stessi compagni di fede: l'attivismo e la mentalità filo-occidentale che lo portavano ad avere rapporti con le istituzioni e con i media non erano visti di buon occhio dai musulmani più tradizionalisti.
Così è stato allontanato dalla moschea di Albenga, centro nel Savonese, la più grande della Liguria. "Il mio allontanamento è dovuto a divergenze di opinioni circa l'organizzazione della moschea", dice Elalami.
Il comprensorio di Albenga ospita circa 2000 musulmani: tre anni fa, sotto una amministrazione leghista, è stato inaugurato il centro islamico, 750 metri quadrati. Secondo le voci raccolte in città, Elalami avrebbe dato fastidio ad alcune famiglie marocchine abituate a gestire i fondi della comunità e a prendere decisioni in maniera autonoma.
Nonostante tutto, la guida spirituale aveva il suo seguito: in due anni, infatti, aveva raccolto 300 mila euro per la nascita del nuovo luogo di culto. Elalami, però, si era spinto troppo in là, partecipando a manifestazioni anti-terrorismo e aiutando la Digos a installare un circuito di videosorveglianza nel centro islamico. Telecamere, tra l'altro, mai entrate in funzione.
Queste inizitiave lo avrebbero messo in cattiva luce agli occhi dei suoi antagonisti, che così avrebbero spinto la comunità a sollevarlo dall'incarico.
"Nessuna lotta tra gruppi diversi nella moschea: Elalami si è trasferito nel veronese perchè là vive parte della sua famiglia", minimizza Hamza Piccardo, dell'Ucoii, l'Unione delle comunità ed organizzazioni islamiche in Italia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.