Nada Cella e il mistero dei fiori: "Per un invito a cena..."

Nada Cella aveva ricevuto dei fiori prima della sua morte, ma non si sa chi li abbia inviati: nuove ombre appaiono sulla storia dell'indagata per l'omicidio

Nada Cella e il mistero dei fiori: "Per un invito a cena..."

Nada Cella ricevette un misterioso mazzo di rose poco tempo prima di morire. Fu un mazzo di rose anonimo, che recava un biglietto con la dicitura: “Per un prossimo o eventuale invito a cena”.

La madre di Nada, Silvana Smaniotto, ha raccontato a “Quarto grado” che i fiori arrivarono di sabato e lei pensò fossero un regalo della figlia, perché era solita portarglieli dato che le piacevano. Silvana ha chiesto a Nada se immaginasse chi potesse essere il mittente, la risposta fu: “Può essere anche il mio capo”, ovvero Marco Soracco, il commercialista dal quale Nada lavorava come segretaria e nel cui studio fu uccisa il 6 maggio 1996. Soracco ha smentito di aver inviato lui i fiori e mamma Silvana gli crede, ma si chiede anche: “Però mia figlia come ha fatto a pensare che potesse essere stato lui?”.

I presunti rapporti tra Soracco e Anna Lucia

Un mistero sono anche i rapporti tra Soracco e Anna Lucia Cecere, attualmente indagata nel caso dell’omicidio di Nada. Una testimone anonima ha raccontato di averla conosciuta in sala da ballo e di averle prestato un abito: ha anche aggiunto che Cecere avesse incontrato Nada e di averla descritta come “ostile”, e di aver chiesto a Soracco di sposarla. Tuttavia l’istruttore di ballo del commercialista all’epoca dice di non ricordarla, e lo stesso professionista ha affermato che la loro conoscenza sia nata grazie al fidanzato di lei sul sagrato di una chiesa. Soracco ha descritto Cecere come “una persona che conoscevo in modo superficiale”, aggiungendo che si fossero visti in tutto una decina di volte, e che lei era venuta in studio ma non l’aveva trovato.

Il passato di Anna Lucia

“Quarto grado” ha intervistato un’ex dell’indagata, con cui la donna, originaria di Caserta e classe 1968, aveva avuto una relazione a cavallo tra gli anni ’80 e ’90. L’uomo, molto più grande di lei, l’aveva conosciuta da bambina: lui e la sua ex moglie portavano a spasso Anna Lucia e la sorella, che erano state affidate a un istituto di suore di Chiavari.

Dopo 20 anni, Anna Lucia ha deciso di tornare al nord, quando l’uomo e la sua ex moglie erano già separati. Dopo un primo periodo in cui Anna Lucia si è interrogata sul restare al nord, i due sono andati a convivere e dalla loro relazione è nato un figlio al quale Anna Lucia pare abbia deciso di non fare da madre. “Lei è accusata di abbandono di minore”, ha spiegato l’uomo, che ha avuto in affidamento dal tribunale il figlio, che oggi ha 30 anni ed è padre a propria volta. Pare che in tribunale Anna Lucia abbia detto: “Quando sarò ricca, riprenderò il mio bambino”.

Io lei proprio non la perdono”, ha commentato l’ex, che però ha provato comunque a giustificare Anna Lucia: “Non ha avuto una gioventù questa ragazza qua”.

Le ultime ore di Nada

La cronologia delle ultime ore di Nada non è chiarissima. La giovane segretaria si è svegliata, la mattina del 6 maggio 1996, alle 6.20, per accompagnare la madre al lavoro alle 7.05. Mamma Silvana dice che Nada è tornata a casa, ha bevuto il caffè, rassettato e perfino apparecchiato la tavola in vista del pranzo che sarebbe stato ore più tardi. Sarebbe anche stata in panetteria, ma non se ne conosce l’orario preciso, forse tra le 7.30 e le 8.

Quando giunge allo studio di Soracco, la vittima non è vista arrivare da nessuno, ma alle 9.01 una condomina sente un tonfo e poi dei passi al portone, aggiungendo: “Non ho sentito i soliti rumori”, riferendosi allo studio che ogni mattina si animava di voci di lavoratori e clienti, oltre che di suoni relativi a suppellettili da ufficio.

Una telefonata anonima al commissariato ha affermato di aver visto Nada entrare alle 8.35 dal portone dello studio, ma è un fatto che il suo computer fosse acceso alle 7.51 e che alle 8.50 viene lanciata una stampa. Chi ha acceso il computer? È stata Nada a stampare dei fogli? Quel che è certo è che alle 9.10 arriva il commercialista e chiama tempestivamente i soccorsi.

E si conosce con certezza che ci sono diversi reperti da analizzare: dei capelli senza bulbo rinvenuti sul corpo della giovane, da cui sarà estratto il Dna mitocondriale, tracce su camicetta e pantaloni della vittima, oltre che sangue in alcuni punti dello studio e dell’ascensore del condominio.

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