Napoli, centri sociali occupano il Comune

In una ventina hanno invaso il primo piano del municipio. Chiedono al Comune risposte all'emergenza abitativa. Tafferugli all'ingresso.

Napoli, centri sociali occupano il Comune

Ritengono che l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Luigi De Magistris non stia rispettando gli impegni presi sul diritto all’abitare. Per questo, alle 7 di questa mattina hanno fatto irruzione nel Comune di Napoli e hanno occupato gli uffici della Ragioneria al primo piano. Sono una ventina di persone, quasi tutte donne, aderenti alla campagna “Magnammece o Pesone”. Tensioni si sono registrate al momento dell’ingresso, quando un agente della municipale è rimasto ferito. È stato necessario richiedere l’intervento di un’ambulanza del 118 per medicarlo. Secondo la ricostruzione delle forze dell’ordine, una delle occupanti avrebbe finto un malore per permettere al resto del gruppo di forzare i controlli all’entrata di Palazzo San Giacomo. Secondo il movimento sociale che sigla la protesta, invece, “all'ingresso c'è stato un momento di spintonamento (e null'altro) con la polizia municipale nel quale due signore sono rimaste contuse e un'altra si è lievemente ferita al piede”. In questo momento poliziotti e finanzieri sono in assetto antisommossa all'esterno del municipio.

“Gli impegni presi vanno mantenuti: diritto alla casa per tutt@. Campagna Magnammece o Pesone”, si legge sullo striscione che le occupanti hanno esposto sul balcone del Palazzo di città. Dietro ci sono loro, con megafoni in mano. Chiedono risposte concrete alla loro emergenza abitativa. “Le politiche di welfare per la casa sono al palo da tre anni dopo l'approvazione della delibera 1018 del dicembre 2014, il diritto di residenza già messo in crisi da una legge classista come la legge Lupi, le singole vertenze come l'apertura di una struttura per l'emergenza abitativa che tarda da due anni”, questi i motivi per i quali è stata pianificata l’invasione. Li chiarisce “Magnammece o Pesone”, l’organizzazione per il diritto alla casa con cui oggi alcuni esponenti del Comune avrebbero dovuto incontrarsi.

“Nel giorno della cittadinanza a Diego Maradona – aggiunge l’associazione - questa azione vuole anche denunciare che la ‘cittadinanza napoletana’ è nulla senza i diritti di cittadinanza, dai trasporti al reddito e per primo quello all'abitare”.

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