Il bagno per i disabili, quello che per definizione dovrebbe essere accessibile, ingombrato da un frigobar più alto del lavandino.
Succede a Pianura, quartiere alla periferia di Napoli. Una storia allucinante, raccolta dall'edizione partenopea di Repubblica: la riporta una donna disabile, la signora Annamaria. Costretta in sedia a rotelle, si è vista assegnarre un'abitazione a Pianura dopo essere stata sfrattata dal proprio appartamento napoletano al Vomero.
Nella nuova casa, dove abita con la figlia 47enne e il marito, manca l'acqua. Non ricevendo risposte concrete al telefono, decide di recarsi alla sede della locale municipalità. Giunta sul posto, la signora ha bisogno di utilizzare i servizi.
Le viene risposto che il bagno per i disabili non c'è. O meglio: c'era, perché una volta lì lavorava un dipendente disabile ma da quando non c'è più il locale adibito a servizio per i diversamente abili è stato trasformato. E destinato ad ospitare l'angolo bar per gli impiegati.
"Non hanno la chiave, alla fine dopo varie proteste esce fuori. E dentro cosa vedo? Un frigo e un tavolino per il caffè.
Quasi un bar", racconta attonita la donna, spiegando anche di aver avuto anche un alterco con i dipendenti municipali.Dall'amministrazione arriva un abbozzo di difesa: "Capisco l’esasperazione ma qui nessuno ha risposto male. E anche il bagno, abbiamo verificato, quello era il servizio dei dipendenti".
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