Nizza, l'eroe dello scooter racconta: "Ero pronto a morire"

Il quotidiano Nice-Matin ha pubblicato l'intervista esclusiva di quello che dice di essere l'eroe della strage di Nizza. L'uomo che la stampa di tutto il mondo aveva dato per morto

Nizza, l'eroe dello scooter racconta: "Ero pronto a morire"

L'eroe con lo scooter della strage di Nizza sarebbe vivo e ha rilasciato un'intervista esclusiva al Nice-Matin: "Ero pronto a morire pur di fermarlo".

Senza pensarci un secondo, è partito con il suo scooter all'inseguimento del camion bianco del terrorista Mohamed Lahouaiej Bouhlel. Dai video amatoriali sembrava che l'uomo, nel tentativo di fermare il killer, fosse morto. Per questo, la stampa di tutto il mondo lo aveva definito un eroe che aveva messo in pericolo la sua vita per cercare di salvare quella degli altri. Ora, a distanza di una settimana il quotidiano Nice-Matin pubblica un'intervista esclusiva a quello che dice di essere l'eroe della strage di Nizza.

Franck Saga è il suo nome, di mestiere fa il dipendente dell'aeroporto di Nizza, è sposato e ha due figli. Passati alcuni giorni da quel terribile 14 luglio, ha voluto raccontarsi al giornale locale della Costa Azzurra. "Quella sera volevo vedere i fuochi d'artificio con mia moglie, ma siamo usciti troppo tardi. Eravamo sullo scooter quando abbiamo visto la gente muoversi in massa. Ad un certo punto abbiamo notato il camion e io ho iniziato ad accelerare. Mia moglie mi ha chiesto quali erano le mie intenzioni e le ho detto di scendere subito" - inizia così il racconto di quello che dice di essere l'eroe della strage di Nizza.

Una volta messa al sicuro la moglie, Franck ha iniziato ad inseguire il camion. "Ho guidato tra i corpi stesi a terra - continua il signor Saga -. Tra i vivi e i morti. Avevo una presa sicura e ho continuato ad acellerare. Volevo fermare il terrorista a tutti i costi, ero intontito ma lucido. Così sono riuscito a mettermi alla sinistra del camion e mi sono chiesto: 'Che cosa vuoi fare con questo povero scooter?' È stato allora che l'ho lasciato cadere e ho cominciato a correre dietro al camion. L'ho raggiunto, mi sono aggrappato all'abitacolo e sono salito sui gradini dove c'era il finestrino aperto".

Il racconto del presunto eroe va avanti: "Mi sono trovato faccia a faccia con il killer e ho iniziato a picchiarlo. Ero pronto a tutto pur di fermarlo. Mentre lo picchiavo non batteva ciglio. Aveva la pistola in mano, ha cercato di caricarla, ma non so come si è inceppata. Ero pronto a more. Ero lucido. Ero pronto a fermarlo. Volevo entrare nel camion ma quella porta del cazzo non si apriva. Così mi ha colpito con una mazza e sono caduto a terra".

Noi non sappiamo se il racconto di Franck Saga sia fedele ai fatti, ma questo è quello che ha raccontato ai media.

Nella sua testimonianza, sostiene di stare bene, nonostante sia turbato psicologicamente e fisicamente: "Ho una costola rotta, diversi lividi su tutto il corpo e alcuni punti sulla testa, Ma ora è tutto finito".

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