È scoppiata una polemica durissima contro l'Università di Torino per il regolamentare stilato per gli esami da svolgere online. Oltre a mettere in pratica tutte le metodologie tecniche per evitare che gli studenti possano copiare o usufruire di “suggeritori” ad hoc, nell’ateneo piemontese si è andati oltre. Hanno, infatti, deciso di vietare simboli religiosi o politici in video, scatenando proteste. L'allievo, mentre conferisce con i docenti, non può mostrare simboli di partiti, ma neppure il crocifisso, né medaglie e oggetti religiosi.
Se gli studenti hanno accettato le prescrizioni contro i "furbetti", ossia l'obbligo di tenere acceso il microfono del computer, per evitare eventuali suggeritori nascosti dietro la telecamera e l’utilizzo di software di controllo, che scovano chi imbroglia agli esami, non tollerano, invece, gli altri divieti, in particolare quelli riferiti agli oggetti religiosi. I responsabili del gruppo Studenti Indipendenti, non condividono il metodo adottato dall’Università. “Questo regolamento – hanno detto in un’intervista rilasciata al quotidiano Libero – non tutela dal digital divide e dal recupero degli esami persi, serve solo a tranquillizzare i docenti e non è stato stilato in modo inclusivo ed equo”.
Sul crocifisso bandito in video non sono mancate le reazioni politiche.
Sempre su Libero, il consigliere di Fratelli d’Italia Enrico Forzese ha commentato: “È vergognoso che nella situazione di totale sbando in cui si trova l'Università da oltre un anno, la priorità dell'ateneo sia bandire dalle classi online il crocifisso e gli altri simboli religiosi limitando la libertà degli studenti persino all'interno delle loro case”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.