La scienza italiana di nuovo ai vertici mondiali. A vincere il premio Nobel per la Fisica è l'italiano Giorgio Parisi, insieme all'americano Syukuro Manabe e al tedesco Klaus Hasselmann. Parisi, fisico teorico romano (73 anni), è stato insignito per "per la scoperta dell'interazione tra disordine e fluttuazioni nei sistemi fisici dalla scala atomica a quella planetaria"; Manabe (meteorologo e climatologo, 90 anni) e Hasselmann (oceanografo e modellatore climatico, 89 anni) hanno ricevuto il premio per "la modellazione fisica del clima terrestre, quantificando la variabilità e prevedendo in modo affidabile il riscaldamento globale". I tre scienziati si suddividono il premio in quote: metà all'italiano, un quarto ciascuno agli altri due.
"È una giornata storica per l’Italia - commenta il ministro dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa - e per questo voglio dire un grande grazie a Giorgio Parisi. Credo di poterlo fare a nome di molti. Dire 'complimenti' al nostro neo-vincitore del Premio Nobel per la Fisica è persino riduttivo. Giorgio, con la vita dedicata alla scienza e alla ricerca, con la passione che non lo ha mai abbandonato, è stato negli anni, e continua a esserlo oggi, maestro ed esempio per tanti giovani, ricercatori e non. La ricerca - conclude il ministro - richiede idee originali, libertà, rigorosità, disciplina; richiede di saper perseguire i propri scopi con alti e molti bassi, ma dà opportunità e speranza al mondo, soprattutto alle nuove generazioni, insegna a usare metodi che spingono al confronto e consentono di giungere a sintesi utili. Anche questa, oggi è la lezione che ci consegna Giorgio Parisi".
Giorgio Parisi è il sesto italiano a vincere il Nobel per la Fisica. Il primo nel 1909 fu Guglielmo Marconi con il tedesco Karl Ferdinand Braun "in riconoscimento del loro contributo allo sviluppo della telegrafia senza fili". Nel 1938 toccò a Enrico Fermi "per la sua dimostrazione dell’esistenza di nuovi elementi radioattivi prodotti da irraggiamento neutronico e per la relativa scoperta delle reazioni nucleari indotte da neutroni lenti". Nel 1959 il riconoscimento andò ad Emilio Gino Segrè e allo statunitense Owen Chamberlain "per la loro scoperta dell’antiprotone". Nel 1984 è la volta di Carlo Rubbia con l’olandese Simon van der Meer "per il loro contributo decisivo al grande progetto che ha portato alla scoperta delle particelle W e Z, comunicatori di interazione debole". L’ultimo prima di Parisi, nel 2002, è Riccardo Giacconi, genovese naturalizzato statunitense, "per i contributi pionieristici all’astrofisica, che hanno portato alla scoperta di sorgenti cosmiche di raggi X".
Nato a Roma nel 1948, Parisi è uno dei fisici più autorevoli a livello internazionale. Con Carlo Rubbia e Michele Parrinello è l'unico fisico italiano che fa parte della prestigiosa National Academy of Sciences degli Stati Uniti. Laureato in fisica all'Università La Sapienza di Roma nel 1970 con una tesi sul bosone di Higgs, divenne ricercatore del Cnr e poi dell'Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn) presso i Laboratori nazionali di Frascati, dal 1971 al 1981, quando è diventato ordinario in fisica teorica all'Università di Tor Vergata. Ha lavorato anche all'estero (Columbia University, Institut des Hautes Études Scientifiques, Ecole Normale Superieure de Paris), tornando poi in Italia. Nel 1992 è passato alla Sapienza di Roma, dove ha insegnato fisica teorica, teorie quantistiche, fisica statistica, probabilità. In pensione (come professore universitario) dal 2018, nello stesso anno è stato eletto presidente dell'Accademia Nazionale dei Lincei.
"L’assegnazione del premio Nobel al fisico Giorgio Parisi inorgoglisce tutta l’Italia e anche il Consiglio nazionale delle ricerche, con il quale il fisico ha sempre intrattenuto stretti rapporti di collaborazione proseguiti ancora di recente con le attività svolte in associatura al nostro Istituto Nanotec", commenta la presidente del Cnr, Maria Chiara Carrozza. "Oltre a compiacerci per questo straordinario risultato - che segue di poco quello del Clarivate Citation Laureates 2021 che lo riconosce studioso più citato al mondo per le pubblicazioni scientifiche - la nostra comunità scientifica lo ringrazia sentitamente per il contributo fondamentale nello studio dei sistemi complessi disordinati alla base di tante linee di ricerca del Cnr, dallo studio dei sistemi vetrosi, ai sistemi di lasing e trasmissione della luce in mezzi random, dalle reti neurali e intelligenza artificiale, alle reti metaboliche e alla biofisica. Lamentiamo spesso, e purtroppo a ragione, le molte difficoltà nelle quali si dibatte la ricerca italiana, dalla scarsità di risorse umane e finanziarie alla burocratizzazione, ma questo premio è solo l’ultima e straordinaria conferma dell’eccellenza della ricerca scientifica italiana".
Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, esprime a Parisi le più vive e sentite congratulazioni per la vittoria del Nobel per la Fisica, a nome del Governo e suo personale. "Il professor Parisi è un pioniere della ricerca nella fisica teorica - si legge in una nota - e ha legato il suo nome a scoperte decisive nel campo della cromodinamica quantistica e dello studio dei sistemi disordinati complessi, dalla scala atomica a quella planetaria. Per i suoi lavori ha già vinto alcuni tra i più importanti premi internazionali per la fisica e le scienze, come la Medaglia Boltzmann, la Medaglia Dirac, il Premio Lagrange, la Medaglia Max Planck e il Premio Wolf. I contributi del professor Parisi nell’arco di una luminosa carriera di oltre 50 anni sono stati determinanti per la comprensione di fenomeni fondamentali e hanno influenzato profondamente molti altri campi del sapere, dalle scienze cognitive, alla biologia, alle scienze sociali.
Presidente Emerito dell’Accademia dei Lincei, il professor Parisi è un riferimento intellettuale per generazioni di studenti e ricercatori e per tutto il Paese. Il presidente del Consiglio riceverà il professor Parisi a Palazzo Chigi per complimentarsi per lo straordinario successo".
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