Noemi, per la procura l'omicidio era premeditato e studiato

Il fidanzato aveva detto che il suo era stato un gesto d'impeto, ma per la procura si tratta di atto premeditato aggravato dalla crudeltà dei futili motivi

Noemi, per la procura l'omicidio era premeditato e studiato

Non un gesto d'impeto, ma un omicidio premeditato e studiato quello commesso sulla sedicenne di Specchia, Noemi Durini. Nel decreto di fermo si legge che l'omicidia - monorenne e reo confesso - "cagionava la morte di Noemi prelevandola alle 4.51 dalla sua abitazione con la Fiat 500 di proprietà della sua famiglia e conducendola in aperta campagna colpendola con l'uso di corpi contundenti; con le aggravanti di aver commesso il fatto con premeditazione, per motivi abietti o futili e di aver agito con crudeltà".

Secondo la Procura dei minorenni di Lecce "il ragazzo veniva trovato in lacrime e affermava che era sua intenzione portarsi presso il comando dei carabinieri di Specchia, rappresentando il continuo stato di agitazione in cui viveva dal giorno della scomparsa di Noemi". Il ragazzo ha poi confessato di aver ucciso la ragazza colpendola con un coltello alla gola, poi, mentre la ragazza giaceva a terra, l'ha colpita ripetutamente con delle pietre. Nel decreto si legge poi che l'omicida "si allontanava dal luogo dei fatti repentinamente con la propria autovettura disfacendosi del manico del coltello avvolto nella propria maglietta in un luogo che non ha saputo indicare".

Intanto questa mattina è stato interrogato il 17enne. Secondo quanto riferito L.M. si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Il ragazzo è stato interrogato dalla gip del Tribunale dei minori di Lecce Addolorata Colluto, alla presenza della pm Anna Carbonara e degli avvocati Paolo Pepe e Luigi Rella. La giudice deciderà domani se convalidare il fermo disposto dalla Procura il 13 settembre e quale misura cautelare disporre a carico del giovane.

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