"Non ci sarà più alcun matrimonio". A dirlo sono Alessia e Patrizio, i genitori di Tommaso, il bimbo travolto e ucciso da un'auto senza controllo nell'area giochi dell'asilo Primo Maggio, a L'Aquila. Una tragedia, quella che si è consumata due giorni fa, su cui ci sono ancora molti aspetti da chiarire. Intanto oggi, alle 15.30, nella Basilica di Collemaggio, si celebraranno i funerali del bimbo.
Il dolore dei genitori
Il prossimo 13 luglio Alessia e Patrizio avrebbero dovuto sposarsi. Era tutto pronto per il matrimonio: l'abito, la cerimonia e la festa con gli amici. Tommaso, il loro primo e unico figlio, avrebbe dovuto accompagnarli all'altare portando le fedi. E invece, proprio nella chiesa scelta per il rito religioso, oggi pomeriggio, ci saranno i funerali del piccolo. "Tommaso non c'è più e non ci sarà nessun matrimonio", ribadisce la coppia al Corriere della Sera attraverso la voce della zia Giusy Fonzi. Alessia e Patrizio si conoscono da quando sono bambini: stesse frequentazioni e stesso carattere, buono ed estroverso. La voglia di convolare a nozze era venuta dopo la nascita di Tommaso: "Lui si era fatto attendere. - raccontano - Ed era stato la gioia più grande, immensa". Poi, mercoledì pomeriggio, la tragica fatalità: "È un dolore sovraumano, al di sopra di ogni sopportazione".
Lo sfogo
Sui social è cominciata una vera e propria caccia ai genitori del bimbo. "A ognuno dei nostri contatti chiedono il mio numero di telefono. - si sfoga Alessia - Mi sento oggetto di una 'caccia alla volpe' orrenda. Non ce la si fa a sopportare tutto questo. È un dolore privato, vogliamo viverlo per conto nostro, con le persone che ci vogliono bene. E invece ci ritroviamo esposti. Quello che stanno facendo è osceno. Quasi pornografia". La mamma di Tommaso, descritta come "una roccia", spiega: "Abbiamo bisogno di essere elaborare, di renderci conto di ciò che è successo. E di silenzio intorno noi. Chiedo a tutti di lasciarci in pace". Le polemiche non hanno risparmiato nemmeno Patrizio.
I legali della coppia, Tommaso Colella e Katiuscia Romano, ridimensionano le parole attribuite al papà del bimbo sul perdono e "l'abbraccio" alla famiglia proprietaria della vettura investitrice: "È una tragedia enorme. - chiariscono al Corriere.it - Non colpevolizzano nessuno. Non portano rancore. Ma in questo momento non stanno sicuramente pensando se perdonano o no".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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