Sono ore terribili per le famiglie dei bimbi che frequentano l'asilo Primo Maggio, all'Aquila.
Ore in cui le indagini della squadra mobile, coordinate dal pm Stefano Gallo, dovranno valutare il sistema di frenaggio della Volkskswagen Passat, guidata da Radostina Zhorova Balabanova, la mamma 38enne di origini bulgare, scesa per prendere a scuola i gemellini di cinque anni, lasciando l'altro figlio di dodici in auto. Ma ormai è certo che a scatenare la tragedia sia stato un errore umano.
La donna da mercoledì fa i conti con i rimorsi e i sensi di colpa e ieri è stata interrogata dagli investigatori. «Ha ribadito di aver inserito la prima marcia, ma non il freno - ha detto il suo legale, l'avvocato Francesco Valentini - in auto c'era il figlio 12enne. Lei non si spiega come la marcia possa essersi tolta inavvertitamente. Di quello che stava avvenendo l'ha avvertita proprio il ragazzino gridando mamma. Lei ha tentato di frenare la macchina con le mani, senza riuscirci. Lui si è buttato in corsa dall'abitacolo dall'auto e si è ferito». La bulgara in lacrime ha parlato per un'ora e mezza, travolta dal dolore che ha involontariamente procurato. Anche lei ha rischiato di finire sotto la Passat. «Solo alla fine mi sono dovuta scansare» ha detto. Sembrerebbe che sia stato proprio il figlio ad aver inavvertitamente tolto la marcia e la Procura lo sentirà nelle prossime ore.
Patrizio D'Agostino e Alessia Angelone, i genitori del piccolo Tommaso, si sono estraniati da mondo. Ieri, per bocca dei loro legali, Tommaso Colella e Katiuscia Romano, hanno chiesto rispetto per il loro dolore. Oggi alle 15.30 nella basilica di Collemaggio il cardinale Giuseppe Petrocchi e il rettore, don Nunzio Spinelli, celebreranno i funerali del figlioletto, alla presenza di maestre, compagni di scuola e di chi quel sorriso se lo porta nel cuore. «In un momento come questo non credo che i genitori di Tommaso stiano pensando se perdonare o meno, molte notizie riportate fino a oggi non corrispondono a quanto accaduto», ha detto l'avvocato Romano, riferito al fatto il papà del bimbo morto in un'intervista si sarebbe detto pronto a perdonare la mamma bulgara.
«È una tragedia nella quale tutti sono coinvolti, non solo la famiglia della vittima, che ha subito il danno più grave, ma anche il soggetto agente - ha aggiunto l'avvocato Colella -. Ci troviamo in fase processuale delicata nella quale si cerca di capire come si siano svolti i fatti, quale sia stata la dinamica e le concause che hanno interagito al verificarsi dell'evento. È una fase coperta dal segreto istruttorio».
Fondamentali gli accertamenti non solo sulla Passat, che il pm dell'Aquila ha conferito all'esperto Cristiano Ruggeri, ma anche quelli che sta svolgendo la squadra mobile sulla sicurezza e lo stato dei luoghi, per chiarire se le macchine potessero parcheggiare lì e se la recinzione nel giardino della scuola fosse a norma. In caso contrario l'inchiesta potrebbe allargarsi. «Sono stati già svolti gli accertamenti sul corpo del bambino - hanno aggiunto i legali della famiglia -. Insieme ai risultati sapremo anche quale strumento, meno invasivo possibile, sia stato scelto dall'anatomopatologo Giuseppe Calvisi».
Intanto migliorano le condizioni dei feriti. Una bimba di 4 anni è già stata trasferita dalla terapia intensiva alla pediatria del Gemelli, mentre l'altra è ancora in prognosi riservata a causa di una delicata frattura cranica.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.